martedì 23 dicembre 2008

Primo bacio

Una volta una mia amica mi raccontò del suo primo bacio.

Ella stava giocando con i suoi amici ad una festa, che forse era quella del suo compleanno.
A lei piaceva un ragazzo, che pareva un po' freddo nei suoi confronti. Ad un certo punto si misero a giocare con l'acqua tutti quanti, generando quella situazione un po' inquietante in cui un branco di ragazzini si gettano nell'acqua per mostrare a tutti quanti i loro fisici scolpiti (o le mammelle) grazie alle magliette bagnate.

Fu in quella situazione che lei si baciò con quel ragazzo.
Finito il bacio, egli le disse "Mi spiace, sono gay".

Un giorno da ricordare, nel bene e nel male.

lunedì 22 dicembre 2008

Lello

Una mia amica, che chiameremo Silly, è una gran figa. Ella unisce questo suo aspetto estetico raffinato ad una peculiarità: dovendo scegliere il suo ragazzo, va a pescare sempre il più tamarro di tutti in assoluto.
Ne ricordo uno che scriveva in romanesco anche negli SMS ("Ao me sto a sfracicà la menghia, mo me ne devo annà") ed uno che girava con degli amici che mi minacciarono di picchiarmi se non la smettevo di stare vicino al loro tavolo.

Ma il migliore fu quello che vengo ora a raccontarvi.

Silly stava con questo ragazzo, ma ad un certo punto se ne stufò. Ella era in montagna con noi, mentre il suo ragazzo no, così il ragazzo venne scaricato via telefono.
Egli si struggeva da mane a sera, da sera a mane e così via in un ciclo che possiamo facilmente immaginare.
Quando il suo struggimento si fece troppo grande, egli ormai non poteva più controllarsi.
Una sera egli camminava su un marciapiede, quando incontrò dei ragazzi di colore sullo stesso marciapiede.

Ovviamente il marciapiede è troppo piccolo per tutti e due, così che si fa?
Semplice, l'ex ragazzo della mia amica estrasse LELLO.
Cioè LELLO il COLTELLO.

Questo ragazzo aveva un coltello con se. Tale coltello aveva un nome e questo nome era Lello.

Bene, lottò con questi ragazzi, causando qualche taglio e ricevendone (anche loro avevano le loro armi, probabilmente Giasone il Bastone e Cristiana la Katana).
Poi disperato, chiamò Silly per dirle quanto l'amava e raccontandole cosa era stato pronto a fare per il suo amore.

Ella probabilmente intui' che lui non era il più tamarro della compagnia: il più tamarro avrebbe detto "Va via va, che se no chiamo la compa" invece che combattere, così non si tirò indietro dalla sua decisione.
Questa storia è di vari anni fa: oggi lei è sempre una gran figa, ma le sue scelte sono più oculate.

O almeno credo.

giovedì 18 dicembre 2008

L'Emancipazione Sentimentale di Martin Braselo - Capitoli 6 e 7

6

Entriamo con discrezione nella casa di Peter Greenhouse. Peter è un aspirante pittore e sembra che proprio in questo momento stia realizzando un’opera. Tiene le luci basse, perché la luce lo deconcentra. Non è con gli occhi che dipingerà questo quadro.
Non utilizza pennelli, perché non è con le mani che dipingerà questo quadro. Non vi sono pigmenti intorno a lui, perché non è con i colori che dipingerà questo quadro.
Ma… cos’è quella cosa che sta tirando fuori dalla tasca destra? Non si vede bene. Ah, ecco! Ecco! Ora si è girato. Forse è un pugnale, o un coltello. Ma dove se lo infila? Dove lo immerge?

Siamo stati anche troppo nella casa del signor Greenhouse, meglio andare ora.

7

“Braselo, questo caso è pungente” disse Slominski sbucciando un’arancia “Trattalo come una bella donna”
“Uhmm” Braselo era turbato. L’ultima volta che Slominski aveva detto di trattare qualcosa come una bella donna era stato il suo aspirapolvere. Grave errore.
“Slominski, non è una cosa che succhia con potenza inusitata, vero?”
“No, Braselo” rispose Slominski morsicando l’arancia “No, non lo è”
Slominksi era turbato. Forse “contrito” descrive maggiormente la sua situazione, ma Braselo non sa cosa vuol dire.
“Ieri” continuò Slominski “Un uomo si è ucciso”
“Embè?”
“Ascoltami Braselo. L’ultima volta che non mi hai ascoltato hai messo tua moglie in prigione”
“Sono dell’idea che pescando a caso nel mucchio prima o poi il colpevole spunta”
“L’avevi arrestata per produzione massiccia di droga in Colombia”
“Non si sa mai chi peschi dal mucchio”
“Basta.” Slominski si alzò in piedi e si avvicinò a Braselo “Questo caso ha la priorità su tutto”
“Va bene, capo” Braselo capì che il caso era più importante anche del ladro/mago “l’incredibile Balleroni”, che ruba la biancheria intima delle donne mentre queste la indossano, senza che queste se ne accorgano.
“Ascoltami con attenzione, con tutte le orecchie” disse Slominski “Questa notte un uomo, un tale chiamato Peter Greenhouse si è suicidato”
“E allora?”
“Temiamo che sia un suicidio rituale, per una qualche setta di un qualche Dio di una qualche religione”
“E perchè lo temete?”
“Perché prima di morire quel Greenhouse ha dipinto un quadro, che rappresenta un portale. Questo portale, secondo i nostri esperti, è importante per una qualche religione di una qualche regione del mondo”
“Questi esperti non sembrano essere molto precisi”
“Lasciali respirare, ieri Greg aveva gli esami delle medie da preparare”
“Delle medie?”
“La gioventù è il nostro futuro”
“Fammi vedere la foto” disse Braselo, sedendosi su una sedia.
“Eccola”
Braselo la analizzò con attenzione e competenza “Slominski, ma con cosa è dipinto questo quadro?”
“Con il sangue”
“Non mi sembra molto originale”
“Non è il suo sangue”
“Come sarebbe a dire che non è il suo sangue? E di chi è?”
“Non lo sappiamo. Marcus ieri stava preparando una verifica di grammatica e non ha avuto tempo per le analisi”
“E di cosa è morto questo dannato Greenhouse?”
“Sembra che il suo cuore si sia fermato, ma nonostante questo Greenhouse pare abbia lavorato ancora dieci minuti, prima di svenire”
“Non è possibile!”
“Abbi pazienza: Juan non dovrebbe aver sbagliato, proprio la settimana scorsa ha preso “dal buono all’ottimo” in una verifica sul sistema circolatorio”
“Ma un uomo può muoversi se il suo cuore è fermo?”
“Teoricamente fintanto che gli organi sono ossigenati, il corpo funziona, ma sempre teoricamente dovrebbe soffrire come un cane”
“E lui ha sofferto?”
“Non lo so, è morto”
“Abbiamo un appiglio?”
“Sulla scena abbiamo trovato questo” Slominski porse a Braselo un foglio. Era la pubblicità di uno di quei negozi che comprano oro. Questo recitava come slogan “Compro oro, pago in natura”.
“Questa è l’unica cosa che abbiamo” disse Slominski “Lo abbiamo trovato nella tasca di Greenhouse”
“Me lo farò bastare”

mercoledì 17 dicembre 2008

Le mie fratture: caviglia destra

CAVIGLIA DESTRA: Questa fu la volta più noiosa in assoluto: fintanto che sono le braccia, vabbè, si può andare in giro senza problemi.
Ma nell'istante in cui è la gamba, la deambulazione ne risente parecchio.

Comunque: come ho fatto questa volta? E' stata forse la volta più senza senso.
Stavo giocando a Tennis nel campo di Rescalda, quando ad un certo punto, camminando all'indietro, misi un piede su una pallina e mi fece piegare la caviglia in una massiccissima storta.
Alla vista fu così: camminavo all'indietro, quando piantai un volo all'indietro e caddi a terra.
Subito tutti si misero a ridere. Quando videro che mi ero fatto male, risero ancora di più. Che bella gente :D

Io approfittati della situazione: mi feci portare una bottiglietta di the freddo che non pagai mai.

In realtà io ero piuttosto contrito perchè in quelle vacanze contavo di provarci con una ragazza, quindi feci subito i conti per vedere se avrei fatto in tempo a togliermi il gesso per andare in montagna.

Sì, ce la feci, ma lei comunque non ci stette, forse perchè la scena fu la seguente:
Tutti i miei amici sono seduti al tavolo di un piccolo Pub a Periasc.
Lei è di fronte a me.
Io prendo coraggio, faccio il duro e mi bevo tutta la mia coca in un sorso.
Poggio il bicchiere sul tavolo, come fanno i duri
La guardo e le dico: "ELISA TI VUOI METTERE INSIEME A ME?"
E lei, nascondendo un sorriso dettato dalla mia imbranataggine, dice "No!"

Forse era meglio se avessi avuto ancora il gesso :D

martedì 16 dicembre 2008

Le mie fratture: anulare mano sinistra

ANULARE MANO SINISTRA: come ho fatto questa volta? Beh, ero intento a giocare a pallavolo (sport che prediligo su tutti), quando ad un certo punto mi trovai a dover prendere un missile pazzesco sparato da un mio compagno.
Purtroppo questo missile prese il mio dito sulla punta: di nuovo tutto rosso, di nuovo male della madonna.

Il prof mi disse: "Ti sei fatto male?" ed io: "Un pochino"
Lui vide che il dito si stava gonfiando a vista d'occhio, così disse: "So io cosa fare!" Prese lo spray gelido per calmare i dolori e mi congelò il dito, svuotando l'intera bomboletta su di esso.
Così messo, col dito che non rispondeva più ai miei input e rotto, mi rispedì a casa.

Mia madre dissi: "Di nuovo?"
Io cercai di spiegarmi, ma comunque alla fine di tutto era colpa mia :D
Eeeh le madri di una volta.

Questa volta non era proprio proprio una frattura, ma comunque scattò il gesso per tre settimane.

Una volta vi era questa regola: io ed il mio amico Massimo ci alternavano nelle nostre lesioni: prima io mi quasi-ruppi l'anulare, poi lui si lussò una rotula.

Era chiaro che ora toccava a me di nuovo.

lunedì 15 dicembre 2008

Le mie fratture: mignolo mano sinistra

Come tutti i bambini, pure io sono riuscito a procurarmi delle buone fratture, durante la mia infanzia.

Oggi vediamo la prima:
- MIGNOLO MANO SINISTRA: quando abitavo a Muggiò, ero solito giocare moltissimo nel mastodontico giradino che circondava la casa. Le varie parti del giardino erano delimitate da due bordini di pietra alti circa 10 centimetri e larghi 3.
Ogni tanto ci camminavo sopra, stando in equilibrio.
Una volta, mentre facevo questo ginnico atto, mi chiamò qualcuno. Mi girai senza pensarci e caddi.
Io personalmente non ricordo la caduta, ma ricordo l'atterraggio: di colpo ho visto tutto rosso.
Quando ho riaperto gli occhi, ero a terra e la mano mi faceva male: me la guardai e vidi che il mignolo era stortignaccolo e mi faceva MOLTO male muoverlo.

"VABBE'!" pensai. Dopo tutto ero solo caduto di peso sulla mia mano, avevo il mignolo strano e mi faceva malissimo. Pensai che vabbè, non fosse niente.

Quando lo vide mia madre disse "VABBE'!". Ovviamente lei preferiva che il mignolo non fosse rotto, poichè se lo fosse stato, sarebbe stato un mese di gesso. Siccome lei preferiva così, pensò di non portarmi all'ospedale, ma di aspettare e vedere.
Dopo circa una settimana che il mignolo non migliorava (e nemmeno tornava dritto), mia madre si convinse e mi portò all'ospedale.

Lì ovviamente riscontrarono una frattura del mignolo, che mi venne riraddrizzato a forza (ma avevo la mano sotto anestesia, se Dio vuole).
I medici, per darmi gioia, mi dissero: "Probabilmente non ti crescerà più e non lo muoverai più".

Potrei mandargli una copia del mio disco nuovo, per fargli vedere che forse si sono sbagliati :D

sabato 13 dicembre 2008

Il regolare appuntamento con le keyword

Eccole qui, le parole chiave che inserite in google, hanno portato qui!

Vedo che "pompini di mia sorella" è sempre presente: mi fa piacere che le abitudini non si perdano.

Ecco le migliori (in grasseto quelle che mi hanno colpito di più):

gli stupefacenti
la miglior fellatio
cose estreme
mia moglie e il ginecologo
ma la mirra si fuma?
sciopero a comando
metal violento
ragazze di ogge
se non hai da fare
giochi da ragazze sceme
il signore dei fulmini
gichi con l' imperatore
ragazze di 10 anni (già chiamare "ragazza" una bambina 10 anni è sintomo di qualcosa di sbagliato)
pompini di mia sorella
sexual parasite
i giochi di pollon

Alla prossima!

giovedì 11 dicembre 2008

Voti universitari

Quando feci il mio esame di Algoritmi, fu una esperienza inquietante.
Ve la racconto.

Dovevamo fare un algoritmo che tracciava lo "skyline" di un gruppo di triangoli. Io non avevo seguito molto il corso, così come un deficiente mi buttai sul problema con soluzioni senza senso.
Alla fine raggiunsi una soluzione usando la metodologia "Divide Et Impera", ossia dividere il problema in tanti pezzi piu' semplici, in modo da risolvere il problema nel suo caso più semplice e poi montare le soluzioni in modo da avere la soluzione finale.

Buona idea, peccato che non c'era verso che riuscissi a fare la funzione che univa tutto. Per ridere, misi "Skyline" come ricerca su internet. Trovai un algoritmo bello che scritto, in Pascal.

Anche lui usava il sistema didive ed impera, così mi presi la funzione che fa l'unione delle soluzioni, la adattai e bon. Funzionava.
Non avevo capito come funzionava quella funzione, ma vabbè, avevo tempo.

Come si suol dire, "Chi ha tempo non aspetti tempo". Purtroppo io non conoscevo questo proverbio, così aspettai.

Aspettai tanto che mi trovai a cercare di capire come funzionava quella funzione all'esame.
Entrai dal professore, pregando che non mi chiedesse niente su quella funzione.

Lui guardò il programma funzionare e mi chiese: "Come hai fatto la funzione che unisce le soluzioni?"
Io: "Ecco... come dire, l'ho fatta istruzione per istruzione, quindi così su due piedi non saprei come spiegare".
Il professore mi guardò ed io pensai: "A posto, ci vediamo al prossimo appello.
Ma lui disse: "Ok, comunque non puoi aver copiato perchè nessuno ha fatto questa soluzione. 24?"

Allora, ripreso un po' di colore, dissi: "26?"
E lui: "Massì, 26"
Ed io: "E lode?"
E lui: "Non esiste il voto 26 e lode"
Ed io: "Era per ridere AHAHAHAHA!"
E lui rise.

26.

Dal professore che faceva passare un alunno su 10.

Quel giorno sono certo che Gesù mi abbia toccato. Probabilmente le terga, per farmi avere un culo così.

mercoledì 10 dicembre 2008

Il diavolo ed io

Da bambino, una volta la maestra ci chiese "Cosa avete sognato questa notte?"

Io non ricordavo, così sentii un po' cosa dicevano gli altri, per inventarmi qualcosa di buono. Tutti facevano cose incredibili: ammazzavano mostri, andavano nello spazio, andavano a cavallo e sfilavano in passerella.

Io pensai di raccontare qualcosa di diverso, qualcosa che comprendesse elementi di vario genere. Sono passati circa 22 anni da quel momento, ma credo di ricordare molto bene quello che raccontai:

"Ho sognato che ero a letto, quando ho sentito un rumore. Mi sono alzato ed ho visto che c'era Satana che era arrivato e si stava portando via la mia sorellina Beatrice. Allora sono salito in groppa ad un grosso lumacone che passava di lì e l'ho inseguito. Quando l'ho raggiunto mi sono ripreso mi sorella e mi sono svegliato"

L'elemento "Satana" da sempre pepe a tutti racconti.

lunedì 8 dicembre 2008

Il mio cognome è difficile

L'altro giorno ero ne PCWorld di Coventry a fare acquisti.
Siccome pagavo con la mia debit card (una specie di bancomat, ma più utile), il tizio mi ha chiesto nome e cognome.

Tizio: "Come fa di cognome?"
Io: "Monopoli. Come il gioco ma con la i"
Tizio: "Perfetto!"

Scrive. Guardo sullo schermo.

MONIPOLY

Cioè, ha scelto una lettera a caso e ci ha piazzato la i.
Allora gli dico: "No, con i al posto della y".

Lui: "Ah, scusi"

Guardo lo schermo

MONIPOPOLI

Lascio a voi i commenti.

venerdì 5 dicembre 2008

Ricordi appannati

Qualche tempo fa un mio collega mi raccontò questa storia.

Egli era stato in un posto per un paio di giorni, per lavoro. Lì aveva conosciuto una persona, che lui riteneva estremamente sgradevole. Purtroppo per lui, non era così per questa persona, che invece lo trovava estremamente affabile e divertente.
In più questo mio collega trovava non molto professionale il suo modo di spegnere tutti i server dell'azienda: tirare via la corrente.

Il mio collega non andò in questo posto per molto tipo, circa un anno.
Quando tornò, trovò di nuovo questa persona, che contentissimo lo accolse:
"CARISSIMO!!! Non ti vedevo da tantissimo tempo, credevo che fossi morto!"

Sono due mesi che non vedo la TV Italiana, quindi è un po' che non vedo le veline. Saranno morte.

giovedì 4 dicembre 2008

L'Emancipazione Sentimentale di Martin Braselo - Capitolo 5

Capitolo 5

L’uomo ha colonizzato ogni singolo anfratto della terra, da zone semplici come la pianura padana a zone irte e insormontabili come l’interno degli animali morti.
Vi sono però zone che l’uomo non dovrebbe mai vedere in vita sua. Se queste zone vengono viste, allora la mente vacilla e la vescica si rilascia (senza contare lo sfintere).
Quello che viene ora è il diario di Carlton Kregberg, un uomo che vide questo luogo.

12 Settembre 1790

Sono eccitato come un bambino: finalmente domani potrò partire. Londra, con la sua nebbia, il suo sesso facile e la sua continua offerta in termini di danaro non mi può dare più nulla. Desidero andare oltre quel mare ruggente e quelle nubi di fuoco che vedo ogni tramonto. Desidero scoprire cosa vi è oltre, quali opportunità sono insite in quel mondo nuovo tutto pieno di bisonti e gente scura e puzzolente.
Sono davvero eccitato. Vorrei che l’eccitazione non portasse quel fastidioso fenomeno al mio buon vecchio martinetto, lì in mezzo alle gambe.

15 Settembre 1790

Oggi Mayer è venuto a trovarmi in cabina: è molto affettuoso quel ragazzo. Mi ha detto che il mare è bello e gli piace tanto navigare, ma ogni tanto si sente terribilmente solo. Dice che in questi casi la sua concezione di “uomo” e di “donna” si confondono e che lui non distingue più bene. Per lui dopo un po’ sono tutte donne.
Spero che questo non porti a problemi con il te delle cinque.

18 Settembre 1790

Il mare è davvero splendido quando lo si guarda dal ponte della nave, soprattutto in compagnia di qualcuno di squisito come il capitano Braselo. Brava persona, quel Braselo. Oggi l’ho incontrato sulla prua della nave e lui mi ha detto: “Kregberg, lei dovrebbe andare sottocoperta, insieme a tutti i coglioni come lei”. Io, capendo la battuta, ho riso a squarciagola.
Quel Braselo sembra essere molto severo con tutti, lui pretende la perfezione poiché da la perfezione. Oggi l’ho visto gettare un mozzo nel mare. Lui gridava “Ma Capitano Braselo! Non ci sono donne! Non potevo continuare a masturbarmi!”
Lui non ha ascoltato le suppliche e l’ha fatto gettare.
Che uomo.

1 Ottobre 1790

Terra! Oh, l’amata terra! Quando mi piace la terra! Appena sono arrivato, me la sono messa in bocca tanto che ero contento di vederla! Mamma mia, quanto mi piace la terra!
Oggi il Capitano Braselo ha fatto frustare un mozzo, uno di quelli che fanno compiti inutili come pulire a terra.
Questo mozzo gridava “Ma Capitano! Se non ci sono donne ma ci sono pecore io cosa devo fare?”
Braselo sembra non avere pietà per questi comportamenti.
Che uomo.

4 Ottobre 1790

Oggi ho mangiato per la prima volta della carne di Bufalo: è ottima, ma non sono sicuro che sia buona quanto il te o il pudding.
Nel tardo pomeriggio un mozzo è venuto a parlarmi, un tale Tazzullo. Era coperto di lerciume dalla testa ai piedi e vestiva solo abiti fatti di pelle di manzo.
Mi si avvicinò e mi disse : “Signor Beckenbauer”
“Mi chiamo Kregberg”
“Signor Krebber, le devo parlare”
“Cosa può volere da me un bifolco di tal risma?”
“Desidero parlarle di un piano che qui sulla nave abbiamo” disse Tazzullo torcendosi le mani
“Io non parlo con i contadini”
“Ma io sono un marinaio!”
“Ma sembra un contadino”
“Guardi che questo che ho addosso non è letame”
“Ma puzza allo stesso modo”
“Non è vero, senta qua!” fece Tazzullo avvicinandosi al mio naso
Non ho potuto tollerare oltre: ho rigettato il bisonte su di lui, che si ingerì assai, andandosene.
Che individuo curioso.

mercoledì 3 dicembre 2008

Che mangiano in Inghilterra?

Allora, tutti noi conosciamo la leggenda metropolitana che in Inghilterra si mangia male. Non sono solito credere alle leggende metropolitane, ma i fatti mi hanno dovuto convincere del contrario.

Vediamo.

Dovete sapere che in Inghilterra, il maiale attrae a se un ingrediente fondamentale e immancabile sui maiali inglesi. Cioè, quando sulla tavola inglese vi è del maiale, questo attrarrà a se (dovunque sia) un ingrediente aggiuntivo.

Questo ingrediente è il miele. IL MIELE. Sul maiale. Il miele.

E questo è uno.

Un giorno ero in mensa e non c'era niente che mi piacesse (tra cui una "Lasagne Bolognese" che non riuscivo ad identificare tra le offerte) così ho preso un panino.
Mentre lo mangiavo, mi colpì un sapore particolarmente inquietante nella mia bocca.
Mi chiedo "MA CHE CAZZO E'?"
Allora guardo l'etichetta: CIPOLLA CARAMELLATA.

Cioè, gli inglese prendono le cipolle, le pucciano nello zucchero e se le mangiano.

E con questo sono due.

Dovete sapere che qui in Inghilterra esiste una bevanda chiamata BOVRIL.
Questa bevanda, da servire calda, è al gusto di MANZO.

E tre.

In un centro commerciale, vedo una macedonia già pronta. Che c'è dentro? Vediamo:
Fragole, arance, melone, ananas, CIPOLLA.

Se un giorno doveste decidere di venire in Inghilterra, cercate di non mangiare.
Mai.

martedì 2 dicembre 2008

Tornato!!

Ci è voluto un po', ma finalmente ho internet in casa :D

Questo significa che da domani si riparte! Domani in particolare ripartirò con un bel po' di post, per compensare almeno un po' il tempo perduto.

Quindi ci vediamo domani sera, caldi e pimpanti come non mai per:
- Che cosa mangiano gli Inglesi?
- Un paio di vecchi giochi
- Due recensioni di giochi usciti di recente
- News sulla mia musica

A domani!

venerdì 7 novembre 2008

Perche' non posto?

Perche'?

Semplice: Ci sono questi maledetti

https://www.utilitywarehouse.co.uk/

Che non si muovono a darmi internet. Nel momento in cui me lo daranno, ci saranno tante news. Per esempio: e' uscito il mio disco! Dannata Utility Warehouse.

martedì 14 ottobre 2008

Inglese e pronto

Uella!

Da settimana prossima dovrebbero arrivare tutte le cose nemma mia nuova casa, quindi state pronti: tra poco si riparte, piu' massicci e potenti di prima :D

sabato 4 ottobre 2008

Pausa per trasloco

Bene, giunge quindi il momento del trasloco. Tutta la mia bella roba sarà ficcata su un camion il 6 ottobre, quindi il blog si prende una bella pausetta.

Quando sarò in quel di Southam con una connessione ADSL potrò riprendere il blog come al solito.
Questo immagino avverrà tra un paio di settimane, quindi per tal lasso di tempo cercate di sopravvivere anche senza il blog :) Quando questo tornerà, io avrò un LP sul mercato, con una bellissima PR ad occuparsene per il mercato USA ed una ancora più bella per il mercato Italiano.
Non anticiperò niente: parlerò del disco quando uscirà, ma state attenti: non sarà un post divertente. Dopotutto il disco non parla di cose divertenti.

Quindi vi saluto e ci vediamo (più o meno) tra due settimane!

giovedì 2 ottobre 2008

Cavalli in prestito

Qualche anno fa, il ragazzo di una nostra amica della montagna ci narrò questa storia:

"Una volta io e dei miei amici siamo andati al parco di Monza di notte. Lì, tanto per, abbiamo preso le uniformi da carabiniere che c'erano lì, abbiamo preso i cavalli che ci sono nelle stalle del parco e abbiamo giocato a polo. Mamma mia quanto ci siamo divertiti!"

Noi tutti sorridevamo. Lui disse: "Ma come? In genere quando racconto questa storia tutti si sganasciano dalle risate!"

Ma che amici ha questo qui?

martedì 30 settembre 2008

L'Emancipazione Sentimentale di Martin Braselo - Capitolo 4

Capitolo 4




Quella chiave era un rebus. Braselo aveva provato ad infilarla nella sua porta di casa e non l’apriva, aveva provato nella porta di Slominski e non l’apriva. Aveva provato in quella di Michael Jackson ma nulla da fare.

Evidentemente quella chiave non apriva alcuna porta. Evidentemente apriva qualcos’altro.
Proprio di fronte a lui si trovava in quel momento il temibile lestofante noto come “L’Uomo Troppo Bello”. Subito L’Uomo colse l’occasione e disse la frase che lo aveva salvato in ogni occasione: “Amami ora”
Braselo conosceva quel tranello e sapeva come rispondere “Non posso amarti, sei troppo bello”.
La risposta gettò nelle lacrime L’Uomo Troppo Bello. Questo porterà in tribunale Braselo e vari animali a noi non noti, come la Scolopendra Giovanna e lo Staffilococco Alberto, ma non è qui che leggeremo le loro storie.
La chiave.
La chiave era l’unica cosa che Braselo aveva in testa. L’unica cosa.

Quella sera Braselo tornò a casa e sua moglie lo salutò con un bacio.
Braselo accettò di buon grado e poi chiese “E tu chi sei?”
“Ma come chi sono?” disse Katia stupita “Sono la tua lasciva moglie!”
“Ah, certo” disse Braselo “Oggi ho avuto in testa solo questa chiave”
“Chiave? Cos’è, un verbo volgare?”
“No, è per aprire le cose”
“Quindi è quello che penso, una cosa volgare”
“Abbiamo entrambi capito cosa vuoi, Katia, ma attendi solo un secondo”
Braselo mise la chiave sul tavolo. Finalmente ricordava tutto. Si girò e si gettò tra le calde gambe di sua moglie, senza chiedersi perché la chiave lampeggiasse debolmente.

lunedì 29 settembre 2008

Da dietro

Una volta ero con due miei amici a Montecarlo. In quell'occasione, mentre stavamo andando in una specie di galleria pedonale, uno di questi ci raccontò questa storia:

"Quando eravamo in Inghilterra, un mio amico era riuscito a farsi una. Questa ad un certo punto si mette giù a novanta e dice al mio amico "Take me from behind". Se una tipa mi dice così, io perdo tutto il rispetto. Prima di tutto le spacco una sedia sulla schiena e poi... e poi vabbè la prendo da dietro"

Questa storia insegna alle donne che ad essere smargiasse si rischiano sediate sulla schiena. Siate accorte.

venerdì 26 settembre 2008

Il fantasma di Canterville ci salverà

Quando eravamo in seconda superiore, venimmo portati a vedere una rappresentazione teatrale in lingua inglese de "Il fantasma di Canterville".
L'opera fu divertente, ma non avrei mai pensato che quel fantasma, un giorno, mi avrebbe salvato.

Due anni dopo, in quarta, avevo un prof di Inglese molto bravo, ma anche piuttosto eccentrico: amava vestirsi con pantaloni GIALLI e giacca ROSSA.

Una volta questo professore interrogò me ed un mio compagno, che chiamerò Ferra.
Io andavo benissimo in inglese, quindi non temevo nulla.

Capii che invece dovevo incominciare a temere quando il prof. disse: "Allora ragazzi, visto che sono appena finite le vacanze di Natale, vi interrogherò sul libro a scelta che dovevate leggere come compito".
Non avevo letto alcun libro, mi ero dimenticato.


Prof: Allora, Ferra, che libro hai letto?
Ferra: Ehm... io... non ho letto nessun libro, mi sono scordato
Prof: Vergogna! Torna al tuo posto! Ti becchi QUATTRO!

OCCRISTO, pensai. Dovevo inventarmi qualcosa. SUBITO.

Prof: Allora Monopoli, tu cosa hai letto?
Io: Io... ehmm.. Ho letto "Il fantasma di Canterville"!
Prof: Bene, raccontalo!

Raccontai la storia che avevo visto al teatro, anche se non ricordavo molto bene il finale.
Comunque il professore fu soddisfatto e mi mise Sette e Mezzo.

Anche da morto, il fantasma di Canterville interviene a salvarci. Altro che la Madonna.

giovedì 25 settembre 2008

Pallina Rimbalzina

Da bambino, quando avevo sì e no 8 anni, avevo una pallina rimbalzina, una di quelle pallette di gomma tutte colorate che, se lanciate, rimbalzano dappertutto senza mai perdere la propria energia cinetica.

Una volta, giocandoci, questa andò ad infilarsi sotto al letto dei miei genitori. Purtroppo il letto dei miei genitori aveva tutto attorno una cornice di legno, che rendeva il sotto del tutto inaccessibile.
Mi rassegnai.

Anni dopo, quando ne avevo 12, ci trasferimmo a Rescaldina, quindi dovemmo fare il trasloco. Ben conscio di questo, andai nella stanza dei miei mentre smontavano il letto.
Trovai la pallina rimbalzina lì, dove era andata quattro anni prima.

Tutto contento la ripresi e ci rigiocai. Ero davvero colpito: 4 anni ed era ancora lì, senza che nessuno l'avesse mai presa.
Incredibile.

Il sullucchero comunque durò poco: dopo pochi istanti, la pallina saltò chissà e dove e non la ritrovai mai più.

Non doveva essere destino.

mercoledì 24 settembre 2008

Nuove parole chiave

Poco fa ho guardato le parole chiave che, messe nei motori di ricerca, hanno portato qui.

Eccone di nuove:

(Questa è tutta intera)
ortica ortiche ortica or ortiche or sculacciata -buttare -buttata -frittata -infuso -tisana -risotto -ricetta -diuretica sculacciata


- nicotina monopoli
- ginecologo mia moglie (immagino che cercasse il ginecologo di sua moglie)
- pompini curiosi (che non manca mai)

martedì 23 settembre 2008

L'Emancipazione Sentimentale di Martin Braselo - Capitolo 3

Capitolo 3


La malvagità si presenta nelle spoglie più curiose: talvolta come gradasso che rompe un dente ad un ragazzino, talvolta come scopino del cesso nel culo. Queste due manifestazioni della malvagità trovano tutte corrispondenza in una sola persona, una persona che non passerebbe inosservata in mezzo ad un circo di freak, ma che potrebbe passare in mezzo ad una fiera senza essere visto da nessuno. Questo perché le persone rifuggono lo sguardo dalla malvagità pura.
Quest’uomo è Craig Tazzullo, criminale indipendente di New York.
Porta la barba lunga fino alle ginocchia, indossando una tuba alta almeno quanto lui. Questo per intimidire e turbare il prossimo con un look fuori dal tempo e dallo spazio.
La carne di quest’uomo è interamente fatta di malvagità, mentre le ossa non mostrano particolari di rilevanza.
Quella notte, Craig Tazzullo era impegnato nel sommo atto malvagio: il far ascoltare musica pop ad un cultore della musica classica.

“BASTA! PER CARITA’ DI DIO, BASTA!” gridò l’uomo legato alla sedia.
Tazzullo era seduto di fronte a lui, una mano sulla spada e l’altra sul fianco “Allora è tempo che tu mi dica dove nascondi il tuo oro”
“LE HO DETTO CHE NON HO ORO, MA SOLO DIAMANTI E PLATINO!”
Tazzullo scosse la testa “Se non parli, sarò costretto a mettere i Coldplay”
“ODDIO; IN NOME DI TUTTO CIO’ CHE E’ SANTO, NO!”
Tazzullo impugnò il disco, ma l’uomo ormai era svenuto. Perdeva sangue dal naso e respirava a fatica.
Ogni tanto, anche la malvagità può avere pietà, ma solo perché una persona viva può essere torturata, mentre una morta no.
Tazzullo uscì dalla casa, ma lasciò il colpo di grazia: Gigi D’Alessio in carne ed ossa nel congelatore. Non starò qui a spiegare il terribile effetto detonante della cosa, poiché immagino che sia chiaro a tutti.

La vita è una commistione casuale di eventi, che noi inanelliamo in una sequenza precisa e cronologicamente ordinata. Per capirci: PRIMA si nasce, POI si copula. Chiarito questo, è importante definire cosa Tazzullo intenda per vita: la vita per Tazzullo è tutto ciò che avverrà dopo che Braselo sarà morto. Tutto quello che c’è prima non è altro che la ricerca spasmodica della vita.
La vita oggi veniva cercata nei vicoli bui, dei quali Tazzullo ha fatto il suo regno. Qui lui è il sovrano, ma non ha alcuna corona. Questa è nelle mani degli Aquati, un’associazione criminale in lotta con gli eterni nemici: i Flagiati. L’ultima guerra fu tanto sanguinosa quanto nascosta: non vi fu media che ne parlò, ma i canali furono sporchi di sangue per giorni interi. Da questa guerra gli Aquati presero il potere assoluto dello stato di New York, con diritto di prelazione su qualunque atto illegale premeditato. Su tutti tranne che su Tazzullo, poichè andare contro Tazzullo significa andare contro la morte, che Tazzullo è in grado di dispensare a larghe mani.

Il vicolo nel quale si trovava Tazzullo era certo molto buio, assolutamente sporco e distintamente maleodorante. Questo non fermò Tazzullo dall’entrarci, sporcando i suoi stivali e grattando la sua tuba contro i balconi. Con pochi passi fu vicino al suo scopo: un vecchio che sosteneva di sapere tutto di tutti in città.

“Salve, Vecchio” disse Tazzullo, aprendo il suo mantello da cattivo “Oggi non ho pazienza, quindi verrò al sodo”
“Quindi chiedimi pure, Tazzullo” rispose il vecchio, senza guardare “Ma la mia parola costerà”
“I soldi non sono un problema per me, vecchio, quindi ti chiederò” rispose Tazzullo, piccato
“Poni dunque il tuo quesito, figlio di Ebenezer Tazzullo”
“Porrò dunque a te il mio infausto quesito cosicchè tu possa soddisfarlo”
“Attendo con ansia il tuo turbolento quesito”
“La soddisfazione che ne deriverà determinerà la durata della tua vita”
“Laonde per cui non vedo perchè attendere ulteriormente: ponimi il tuo regio quesito”
“Ecco che ora te lo pongo”
Tazzullo estrasse dalla tasca una chiave: una chiave perfettamente liscia e levigata. La porse al vecchio.
“So cos’è” disse il vecchio “Ti costerà 25 ghinee”
“Ho dollari con me”
“Hai detto che i soldi non erano un problema”
“Infatti non lo sono. Ponimi la tua richiesta in dollari”
“Se dici di non aver problemi di soldi, dammi 25 ghinee”
“La ghinea non è più in corso da anni!” rispose Tazzullo, avvicinando la mano alla spada
“Frena il tuo ardore, giovane Tazzullo. Se mi togli la vita, non ti potrò dire ciò che vuoi sapere, ma per dirtelo voglio 25 ghinee”

lunedì 22 settembre 2008

L'amore fa fare cose estreme

Un mio amico ebbe una volta a raccontarmi una storia divertente, che vi spiego ora.

Daremo ora dei nomi ai personaggi di questa storia, dei nomi inventati.
Chiameremo il maschio Aldo e la femmina Marta.

Aldo e Marta stavano assieme ed erano contenti, tanto che Marta aveva le chiavi della casa di Aldo.
Un giorno però l'idillio si ruppe Aldo lasciò Marta.
Ella però non la prese bene.

Una sera Aldo stava in casa sua e dormiva sul divano, nella sua stanza con le luci spente. Ad un certo punto un colpo cruento alla base dello stomaco lo fa svegliare di soprassalto.
Aldo, immerso nel buio, d'istinto tira un pugno alla cieca e colpisce un viso.
Questo viso appartiene a Marta, che rattristata se ne va.

Vediamo che è successo: Marta è incazzata con Aldo, così va a casa sua (poichè ne ha le chiavi). Lo trova che dorme sul divano al buio, così non le viene in mente niente di meglio che ficcargli un pugno in pancia a trandimento.
Aldo si sveglia e nel panico del risveglio le infila un pugno in faccia.

Questa storia ci insegna una lezione molto importate: dormiamo sempre con la luce accesa.

Poi vabbè, quando lasciamo una ragazza riprendiamoci le chiavi di casa, ma quello è secondario.

giovedì 18 settembre 2008

Il dolore secondo la gente

L'altro giorno ero a casa di un mio amico, con svariati amici.

Ad un certo punto uno di questo colpisce col gomito il poggiagomito della sedia e dice: "Argh! Mi sono beccato proprio il nervo della bestemmia!"

Allora uno dice: "Sai, a me fa male quando sbatto il mignolo del piede contro la gamba del tavolo"

Subito un'altro risponde: "A me fa male quando mi mordono le palle!"

Pure a me. Credo.

martedì 16 settembre 2008

L'Emancipazione Sentimentale di Martin Braselo - Capitolo 2

Capitolo 2

“TANTI AUGURI A TEEEE TANTI AUGURI A TEEEE TANTI AUGURI MARTIN TANTI AUGURI A TEEEE!!”

Le urla di giubilo riempirono l’aria, mentre Braselo, entrando in ufficio, cercava di nascondere il più possibile il calendario: lui odiava le feste: erano fastidiose, rumorose e qualcuno finiva sempre per vomitare sul muro, sul soffitto, nelle bevande, nella piscina o quando le cose diventavano particolarmente euforiche, addosso a lui.
Comunque una buona festa non era certo male, così si tolse il cappello e disse : “Grazie ragazzi, ma...” si guardò intorno ”Non vedo dove siano i regali”
“Ma sono qui, Martin!” disse Carmen, la segretaria “Leggi il biglietto!”
Martin prese il biglietto e lesse:
“A Martin, per il suo ventottesimo compleanno, auguri! Gli anni passano e quelli da vivere sono sempre meno, eh? La bieca mietitrice si avvicina, ma sii felice! C’è gente più vecchia di te, come ad esempio il Papa”.

“Hey Braselo!” gridò Slominski, il capitano “Non è ora di riprodursi?”
“Faccio quello che posso” rispose Braselo bevendo un sorso di spuma “Ma per ora preferisco avere mia moglie nella sua forma ottimale”
“Fai bene, ragazzo mio. Io ho due cani e quando sono nati è stato un casino mica da ridere” Slominski prese un sorso di gazzosa “Poi ho anche due figli, ma a quelli pensa mia moglie. Leggono e scrivono, ma non mi sembrano più intelligenti dei miei cani. Loro ad un anno già si riproducevano, mentre i miei figli ad un anno non facevano che vomitare e bestemmiare”

Dopo la festa, Braselo si avvicinò alla sua scrivania e trovò una lettera. Erano ormai svariati anni che non riceveva una lettera, ormai riceveva solo e-mail. Prese la lettera, la annusò e sentì chiaramente il profumo: Channel n°5. La lettera doveva essere di Marylin Monroe.
Prese un coltello ed aprì la busta: a prima vista pareva vuota.
Ci mise dentro la mano e ci trovò una chiave, con un numero.
Braselo la prese, ne saggiò la consistenza ed il peso, vi si sedette sopra, ne valutò le proprietà terapeutiche e ne leccò la superficie. Fatto questo, la guardò: il numero era il “5”.
“Cinque” disse “Come le dita della mia mano”
La coincidenza non poteva essere casuale, ma non era quello che lo turbava: la chiave aveva il disegno perfettamente cilindrico, senza segni o scalfitture. Marylin era stata abile.

lunedì 15 settembre 2008

Napoli a Champoluc

Il 15 agosto, ogni anno io ed i miei amici facciamo una bella grigliata a Champoluc, al Pian Villy, una zona attrezzata appunto per le grigliate.

Quell'anno, sin dal mattino, si aggirava per la pineta un gruppo di personaggi interessanti, provenienti direttamente da Napoli, come loro ci dissero.

Questi personaggi iniziarono a montare un gigantesco gazebo, sotto al quale piazzarono un tavolo lungo un paio di decine di metri. Dopo aver piazzato il tavolo, iniziarono a cercare la legna. Non ne trovarono, così presero un'asse dello steccato che cinge la pineta.
Già che c'erano, presero anche l'insegna del Pian Villy (che vedete nella foto. Cioè, ora non è più quella, visto che è stata bruciata da questi signori).

Non pago, uno di questi signori prese la sua fida accetta ed andò verso un giovane pino. La moglie però lo fermò: "Non tagliare quello, che è vivo e fa fumo".

Dopo essersi approvvigionati con il combustibile, iniziarono a cucinare: mentre noi facevamo cuocere stentatamente quattro fette di pane, loro stavano preparando una potente peperonata, che avrebbero utilizzato come sugo per la pasta che subito dopo hanno preparato.

La signora mi chiese: "Ne vuoi un po'?"
Ed io: "No, grazie signora!"
E lei: "Gennà! Dai un po' di pasta a questo ragazzo, che ne vuole!"

Comunque era ottima.

Dopo di questa, venne esternato un cane, un pastore napoletano chiamato "TURI".
Purtroppo il povero Turi aveva dei gravi problemi al bacino che entro pochi anni lo avrebbero portato alla paralisi, ma questo non fermava il padrone, che al dolce suono di "Cammina, stronzo!" lo portava in giro per la pineta.

Ad un certo punto uno di questi mi chiese una domanda.
Credo disse qualcosa come "machissecafalestugagliò"
Io dissi: "Eh sì" e sorrisi.
La signora disse al suo amico: "Ma lascia stare, che lui non capisce"
Così l'uomo mi disse: "Ah ho capito! Non sei Italiano! Lo capisci l'Italiano?"

Io sorrisi :D

Tutto si concluse nel modo migliore: una nostra amica ci parlava di quanto fosse stronzo il suo capo al lavoro, quando l'uomo di fianco a noi, quello che tagliava la legna, gridò "IN MONTAGNA BISOGNA SCIALLARE!"
La nostra amica riconobbe il suo capo. Era lui. Ella rimase nascosta tutta la giornata, ma alla fine lui la vide.
Dopo una cinquantina di foto, egli si ritenne soddisfatto e le concesse di andare via.

E' stata la grigliata più bella della mia vita :D

giovedì 11 settembre 2008

Scientology

Circa 12 anni fa, quando avevo 17 anni, io ed il mio amico Massimo ogni tanto andavamo a Milano per sollazzo.

In una di queste incursioni, ci fermò un tale di Scientology e ci chiese:
"Ragazzi siete maggiorenni?"
Ed io:
"Ah, io no, però lui sì!" indicando Massimo che aveva già compiuto 18 anni.
"Perfetto!" ci rispose il ragazzo "venite giù, vi faremo un test"

Il mio amico Massimo al momento non pareva contentissimo, soprattutto perchè in quella faccenda ce l'avevo infilato io, ma scendendo le scale dove ci stavano conducendo, capimmo che sarebbe successo entro breve qualcosa di intrigante.

Quando arrivammo, ci trovammo in una grande stanza adibita a libreria, dove un tale ci accolse e chiese a Massimo di fare un test a risposta chiusa, del genere "sì" "no" "non sò".

Vi erano qualcosa come 300 domande, così dopo circa 3 domande io e Massimo ci stufammo ed iniziammo a compilare il test a caso, seguendo una specie di pattern sinusoidale.
Finito che emmo di compilare il test con le nostre X casuali, tale test venne analizzato.

L'analizzatore disse "Allora Massimo, dal test esce che sei molto triste e non hai amici. C'è un modo per risolvere tutto questo"
Massimo :"Trovare degli amici?"
Tale: "Ovviamente no: la soluzione è acquistare 'Dianetics' il libro del nostro grande maestro Ron Hubbard. Leggendolo troverai la verità. Costa solo 50.000 lire (ad oggi circa 50 euro (no, non 25))"
Massimo: "Non li ho, mi spiace"
Tale: "Forse li ha il tuo amico" (al che se ne deduce che almeno un amico Massimo lo aveva, ma il tale non parve cogliere)
Io: "Eh no, mi spiace, purtroppo no"

Ricordo che il tale volle insistere ancora un po', ma poi la smise e ci lasciò andare.

Purtroppo non ci lasciarono alcun opuscolo: conservo con amore qualche "Torre di Guardia", che nei momenti mesti mi da tanta allegria, con le sue discussioni sulla musica degradante e le sue cassette con su registrata la gente che legge la bibbia.

Scientology dovrebbe fare lo stesso.

martedì 9 settembre 2008

L'Emancipazione Sentimentale di Martin Braselo - Capitolo 0

Con oggi parte la pubblicazione del sommo racconto lungo del detective Braselo. Tale racconto lungo è scritto in modo che il lettore non debba conoscere i personaggi, quindi non vi dirò nulla :D Sollazzatevi (e trastullatevi).
Il cognome del fortunato Martin arriva da un modo di dire che aveva un mio amico: quando uno faceva lo scemo, allora diceva che quello era un "Brasellone". Questo mi faceva ridere, così nacque Martin Braselo.
Ah, è Bràselo.

L'Emancipazione Sentimentale di Martin Braselo
Capitolo 0 - Introduzione
Mi chiamo Martin Braselo e sono un poliziotto. Il mio lavoro è prendere quelle persone che, in un modo o nell’altro, vanno contro la legge. Il mio lavoro non è proficuo, ma la mia paga è completata dalla soddisfazione che traggo nel prendere quei maledetti, immergerli nella pece e nelle piume e gettarli in prigione. E’ questa la mia vera paga.

Per il resto, spaccio droga, ma chi non lo fa?
Capitolo 1


Come sovente accade, il sole sorse all’orizzonte, illuminando con la sua luce ricca di energia tutti gli esseri viventi e non viventi della Terra.
Martin Braselo, poliziotto di New York, non poteva vedere questa luce, giacchè era intento nel dormire. La notte prima aveva acciuffato un malvivente, ed aveva fatto tardi. Un tipo tosto, uno di quelli abili a divincolarsi. Un paio di colpi di pistola non erano bastati a fermarlo, era troppo agile, ma Braselo era di certo più furbo. L’aveva investito con la macchina, risolvendo la questione.
Lentamente, come si confà ad un uomo appena sveglio, Braselo si avviò verso il bagno con lo sguardo spento, per tornare poi nel suo piccolo soggiorno vestito e profumato, pronto per bloccare tutti i dannati lestofanti che intendevano vendere pane raffermo agli anziani.
Quando entrò nel soggiorno, trovò un delizioso profumo di caffè appena fatto, unito a quello di lasagne e anatra all’arancia. Dietro a tutto questo non poteva che esserci una sola persona: Katia, sua moglie.

“Buongiorno tesoro!” disse Katia, aprendo il forno “Oggi è un giorno speciale, quindi insieme alle altre cose, ho preparato un piatto speciale!”
Prese dal forno un piatto contenente un cranio di scimmia ben cotto.
“Grazie tesoro” rispose Braselo sedendosi. Sua moglie era sempre così previdente, amabile e (come il lettore di romanzi si aspetta) decisamente gradevole nell’aspetto.
Martin prese la tazza del caffè e bevve allegro. Prese una fetta di anatra e disse “Cosa festeggiamo di tanto importante da aver dovuto estrarre il cranio della scimmia dal congelatore?”
“Ma caro!” disse la moglie sorridendogli “E’ il tuo ventottesimo compleanno!” Si avvicinò e lo baciò.
“Mia madre ti tirava sempre le orecchie quando compivi gli anni” disse Katia, sorridendo
“Ci sono momenti in cui non mi rammarico della sua dipartita” rispose allegro Braselo
“Beh, potrei tirartele io!”
“Tua madre era l’unica depositaria della metodologia e temo che il segreto dell’atto sia morto con lei”
“Temo di sì. Spero ti basti un bacio”
“Basterà”
E’ sempre bello vedere due persone che si baciano. Martin lo sapeva, per questo motivo teneva una telecamera nascosta in un buco nel muro, per riprendere questi momenti e serbarli, all’insaputa un po’ di tutti (tranne qualche amico pagante). Non sapeva perché lo facesse. Forse semplicemente sapeva che le cose belle durano poco.

lunedì 8 settembre 2008

Recensioni : Sexual Parasite Killer Pussy

Questo film mi è stato passato e consigliato dal mio amico Rikk, uno dei più abili grafici Italiani, che a breve andrà a lavorare in Giappone.

In pratica ci sono questi tali che vanno in un posto con tanti alberi. Qui incontrano un Boscimane giapponese che dice delle cose (questo film è in Giapponese, non si capisce niente).

Al chè una tizia si siede su una scatola di polistirolo, ma il parassita in esso contenuto risalirà lungo la sua cervice uterina, installandosi così in lei.

Da qui tutto il film è una sequenza di accadimenti senza senso, con donne che entrano in edifici fatiscenti e così, tanto per ridere, si mettono in costume.

Tutto il film è una scusa per far vedere ragazze giapponesi nude che si leccano tra di loro o si accoppiano con uomini a cui sarà strappato il povero pene, per mano del parassita.

Bello.

Doni inattesi

Ricomincio con un aneddoto succulento.

Un paio d'anni fa, il mio amico Massimo compiva gli anni. Non che questo accadesse sporadicamente, giacchè come tutti compie gli anni con cadenza annuale: quell'anno dei suoi amici gli fecero un regalo di cui vi parlerò ora.
Prima di tutto sappiate che il mio amico Massimo è molto preciso sulle sue letture: solo grandi classici di grandi autori.


Amici: Ecco Massimo, ecco il tuo regalo!
(Lui apre)
Massimo: Oh, grazie, un libro di Cirilli, il comico
Amici: Abbiamo notato che nella tua libreria non c'era nemmeno un libro di un comico, così abbiamo pensato di regalartene uno

Io non riuscii a resistere

Io: Beh, se non ce ne sono ci sarà un motivo!

Scelgo sempre la frase migliore in ogni occasione

domenica 7 settembre 2008

Tornato!

Eccomi qui, appena tornato dalle vacanze!

Cosa mi hanno regalato? In primo luogo il lavoro nuovo (sull'altro blog i particolari), poi un bel cellulare nuovo (un HTC Diamond), tanto bel fresco e un sacco di nuove storie :D

Siete pronti per la prossima stagione del Monopoliano? Siamo tutti pronti: le storie, Braselo, il Re del Mondo, le recensioni e tutto quanto.

Ecco il mio scopo per quest'anno: quadruplicare le visite giornaliere facendovi divertire.
Per questo stavo pensando di iniziare una traduzione inglese del blog, ma non so nemmeno se tecnicamente si può :D Magari qualcuno di voi mi può aiutare?

giovedì 31 luglio 2008

VACANZA!!

EVVIVA!

Finalmente un po' di vacanza! Quest'anno ho pubblicato 178 aneddoti, oltre alle 23 parti de "La natività di Gesù".

Sono molto soddisfatto e credo che anche i miei visitatori lo siano :)

Dall'anno prossimo il blog si espanderà, includendo queste nuove bellissime produzioni:
- Libro del Detective Braselo in capitoli
- Fumetti del Re del Mondo (voglio disegnarli a mano ma non ho voglia di scannerizzarli: che mi consigliate?)
- Accadimenti storici
- Recensioni dei Videogiochi

Ed ovviamente gli immancabili aneddoti, le recensioni dei film agghiaccianti e le canzoni immonde.

Sono certo che queste aggiunte rinfrescheranno il blog con una ventata di novità che non potrà che farvi felici :D

Vi saluto con una canzone segnalatami dal mio amico e collega Rikk (cliccate sul link e visitate il suo sito: credo sia uno dei grafici italiani più talentuosi e con maggiore esperienza)

Eccola qui

Mi piace molto verso la fine :)

Incomprensioni

Come dicevo ieri, sono stato in Inghilterra. Io conosco l'Inglese, ma faccio ancora un po' di fatica a comprendere gli Inglesi parlare.

Tra tutte le incomprensioni, ce n'è stata una che mi ha fatto ridere più di altre.
Vediamola:

Ero al ristorante. Finito di cenare, mi si avvicina la cameriera e mi chiede:
"Can I bring you the bill, sir?" (Le porto il conto, signore?)

Purtroppo io ho capito

"Can I bring you some beer, sir?" (Le porto della birra, signore?)

Le ho risposto:
"No, no, grazie, sono a posto così"

Cioè:
"Le porto il conto?" "No, grazie"

Mi stupisco che non abbia chiamato la polizia lì dove stava :D

mercoledì 30 luglio 2008

La prima volta

L'altro giorno sono stato a Birmingham, in Inghilterra. E' stata la prima volta per me in Inghilterra.

Mentre ero in taxi, il taxista ha fatto un pochino di conversazione:
Taxi: "Lei è francese?"
Io: "No, sono Italiano"
T: "Ah, bella l'Italia. Era già stato qui in Inghilterra?"
I: "No, è la prima volta. Mi piace molto c'è un sacco di verde"

Dopo qualche minuto

T: "E' mai stato a Londra?"
I: "No, è la prima volta che vengo qui in Inghilterra"
T: "Ah, capisco. Non è come qui, lì è come Milano"
I: "Capisco"

Dopo qualche minuto

T: "Guardi, qui di fianco c'è il nostro castello. L'hai mai visto da dentro?"
I: "No, è la prima volta che vengo in Inghilterra"
T: "Ah, capisco. E' molto bello!"

Credo fosse una delle manifestazioni del famoso umorismo inglese.

sabato 26 luglio 2008

Assenza + Vacanze

Ciao a tutti!

L'Estate si appropinqua, quindi come tutti quanti, anche il blog va in vacanza.
Vediamo le modalità:
Il 28 ed il 29 non ci saranno aggiornamenti poichè non sono in Italia.
Il 30 ed il 31 ci saranno i regolari post, dopodichè il blog entrerà in vacanza e riaprirà ancora più massicciò il giorno 8 Settembre.

Ci sono molte novità in vista per l'anno nuovo: non solo aneddoti, ma la pubblicazione in capitoli del libro sul detective Braselo (vi piacerà :D ), eventi storici inquietanti, commenti sull'attualità, e quant'altro.
Stavo valutando l'idea di riprendere a disegnare i fumetti agghiaccianti che facevo quando facevo l'università :D
Ovviamente sono omini stilizzati: io mica so disegnare.

Pensavo di riprendere quelli sul Re del Mondo: ve lo spiego.

In questa realtà inventata, il mondo è governato da un unico Re. Questo Re è un monarca assoluto ed ha potere di vita e di morte sui suoi sudditi.

Immagino che già starete intuendo che questo Re non sarà esattamente la persona più intelligente che si sia seduta su di un trono.
Vedremo le storie di lui e del suo paggio, chiamato "Paggio". Vedremo le peripezie nel cercare moglie ed il suo rapporto con la stampa.

Non potrà che piacervi :D

venerdì 25 luglio 2008

L'Imperatore (con figura di merda)

Qualche anno fa avevo un gatto. Questo gatto era la creatura più combattiva e desiderosa di potere ch'io abbia mai visto.

Non credo esistesse un singolo gatto nella zona che non abbia assaggiato le sue unghie, così come non credo esista una singola gatta nella mia zona che non abbia avuto un figlio da lui.

Egli, più di ogni altra cosa, faceva "Il meglio della vita" secondo la dottrina di Conan:
Tale: "Conan, cos'è il meglio della vita?"
Conan: "Schiacciare i nemici, inseguirli mentre fuggono e ascoltare i lamenti delle femmine"



Il mio gatto faceva questo ogni volta che poteva, considerando ogni gatto un suo diretto nemico.

Questo ovviamente non faceva bene al suo fisico: più di una volta arrivò a casa con lacerazioni su tutto il corpo. Una volta si presentò con un'unghia quasi divelta, spargendo sangue sul pavimento, sui muri e dovunque potesse.

E qui viene la storia su quel gatto.

Una volta questo animale se ne stette via un paio di giorni. Quando tornò, tornò completamente devastato, con ferite su tutto il corpo ed il viso.
La prima cosa che volle fare fu mangiare, ma mia madre disse: "No, no, tu vieni dal veterinario all'istante"

Il veterinario sentenziò che non poteva essere stata una zuffa:
"Deve essere stato investito"
Mamma: "Ma come?"
Vet: "Vede, ha tutti i denti a sinistra rotti ed in più ha la mascella rotta"
Io: "La mascella rotta?"
Vet: "Eh sì, guardi"

Il veterinario mi fece vedere che l'osso della mascella si muoveva.
Io dissi: "Eh già"

E TRIC! Svenni.

Ripresomi, il veterinario mi fece accomodare fuori.

Una volta fuori, però, non mi sentivo particolarmente bene, anzi, avevo una nausea mostruosa.
Così andai un po' appartato, vicino ad un cancello di una casa, e lì vomitai allegro.

Ben rinfrancato tornai al veterinario. Ed è qui che accade la cosa che ancora oggi se ci penso mi imbarazza.

Una signora mi disse: "Ma scusi, ma lei ha vomitato di fronte a casa mia?"
Io: "Io? Cosa? No!"
Signora: "Ma come no ?! L'ho vista andare davanti al cancello di casa mia e vomitare"
Io: "Eh... oh... eh"
Signora: "Ora pulisca, perfavore!"

Andammo al suo cancello, questa chiamò il figlio e si fece portare un secchio d'acqua. Io versai quest'acqua sul mio rigurgito e lo feci dissolvere nell'oblio.
Fatto questo, la signora fu soddisfatta.
Mi disse: "La capisco, sa, anch'io sono sensibile di fronte agli animali che si fanno male"
Io: "Eh sì, sa il mio gatto ha la mascella rotta"
Lei: "Eh già, è una creatura"

Non so cosa intendesse dire, comunque mi lasciò andare via, giacchè tutta la gente fuori dal veterinario mi stava guardando con sconcerto, giacchè quello che avevo fatto si stava un po' ingigantendo ("Ha CAGATO davanti al cancello di quella signora").

Poi quel gatto ebbe la giusta punizione: già che dovevamo farlo operare per fargli mettere un ferro nella mascella, gli facemmo levare pure i testicoli.

Tiè.

giovedì 24 luglio 2008

Il falò dell'amore

Per molti anni, io ed i miei amici della montagna abbiamo fatto un falò il 10 agosto, per vedere le stelle cadenti e passare una serata divertente all'aperto.

In realtà la motivazione vera era questa: prima del 10 agosto i ragazzi e le ragazze della compagnia si conoscono, si valutano e decidono. Arrivato il 10 agosto, le coppie si compongono.

In pratica, invece di aspettare l'opportunità giusta per provarci con una tipa, si aspetta il 10 agosto che lì si va tranquilli.

Durante questi falò avvennero varie cose, vediamo qualche esempio:
- Un anno il nostro amico Vico ci provò con Fra, ma ella aveva già deciso per Marco. Vico, colpito sul vivo, si riempì di limoncello e capitolò molto presto, trovandosi a rigurgitare mentre Fra si baciava con Marco, che cercava nel frattanto di riempirsi di birra.
Quello stesso anno, c'era molte teorie su chi piacesse alla Fra: con lei ci provarono Vico ed Edo (un altro nostro amico) ma tutti sapevano che non ci sarebbe stata, poichè molti erano convinti che a lei piacessi io. In realtà a lei piaceva solo Marco, ma nessuno aveva capito.

- Un altro anno, il mio amico Enry disse ad una nostra amica (una, tra l'altro, con due imperiose e strabordanti mammelle) di amarla. In passato erano già stati assieme, ma in quel momento ella non parve interessata.
Egli ne rimase colpito, così iniziò a riempirsi di alcool. Intorno alle cinque del mattino si mise su una piccola innalzatura del terreno, guardò l'orizzonte e gridò:

"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!"

Poi scese.

Il giorno dopo non ricordava nulla, e credo andasse bene così :D

mercoledì 23 luglio 2008

Le donne ed i difetti

Qualche anno fa suonavo in un gruppo con due ragazze, come avevo detto in passato.

Una volta, dissi alla cantante (molto carina (Questo qui di fianco è un link, cliccatelo!) ) la seguente frase:

"Dal vivo, bisogna sempre evidenziare le parti migliori di sè, in modo che l'occhio caschi su quelle piuttosto che sulle parti meno buone. Ad esempio, nel tuo caso io evidenzierei molto il seno ed il viso, mentre non porrei troppo accento sui fianchi ed il deretano"

Per almeno un mesetto le due ragazze, coalizzate contro di me, si comportarono in maniera strana, tipo:

Io: "Dovremmo fare questa cosa"
Ragazze: "Va bene, anche perchè... "
Io: "Cosa?"
Ragazze: "No niente"
Io: "Ma c'è qualcosa che non va?"
Ragazze: "Non so, dimmelo tu"
Io: "Non saprei... no, tutto a posto"
Ragazze: "Sì sì, tutto a posto. Certo"
Io: "Ma cosa succede?"
Ragazze: "Niente"

Credo che niente rompa le balle come DUE ragazze coalizzate contro di te per delle banalità.

martedì 22 luglio 2008

Musica descrittiva

Qualche anno fa, ero con i miei amici in montagna, intento nel non fare niente. Ad un certo punto uno disse : "Dai, andiamo su alle funivie"

E andammo. Io mi portai dietro il mio stereo, così, tanto per. Una volta arrivati, Marta (una mia amica di quel periodo) mi disse "Dai, accendi lo stereo".

Lo accesi: c'era "Bullet ride" degli In Flames e tutti parvero felici.

Qualche giorno dopo andammo a Barmasc, uno dei comuni più alti della Val D'Ayas. Da lassù le montagne non nascondono molto cielo, mostrandolo quasi per intiero, in una suggestiva cornice di piante e (talune volte) animali.

I miei amici dissero: "Dai, accendi lo stereo". Lo accesi e c'era "Satellites and Astronauts" degli In Flames.

Un altro giorno era il compleanno di "Ringhio" (Roger, da leggere alla Francese). Eravamo a casa sua e qualcuno accese lo stereo: partì un brano, che non conoscevo.
Comunque erano gli In Flames.

Questi In Flames vanno bene da tutte le parti :D

lunedì 21 luglio 2008

L'acquisto del Wii (parte 2)

Il mio acquisto del Wii fu travagliato.

Dopo la faccenda dell'incidente che ho raccontato nel link sopra, ero abbastanza rattristato.
Solo una cosa avrebbe potuto sollevarmi: l'acquisto del Wii.

Così, il giorno dopo quello funesto dell'incidente, andai con il mio amico Massimo alla ricerca del Wii.

Fu una ricerca estenuante: andavo dai negozianti e questi mi ridevano il faccia. Solo al Gamestop di Rescaldina un commesso mi disse che nel negozio di fronte ne avevano una.

Mi ci gettai: andai subito alla sezione Nintendo per valutare e acquistare.
Nella loro vetrina c'erano una pletora di DS e

Signore e Signori

Un Wii.


Io mi gettati sul commesso e gli dissi:
"Avete un Wii?"
E lui: "No, sono finiti"
Io: "Ma come? Ce n'è uno nella bacheca!"
Lui: "Eh ma è da esposizione"
Io: "Ma è lì! Me lo dia, è lì!"
Lui: "Ma non ci sono nemmeno i cavi!"
Io: "Ma me lo dia! E' lì! Me lo dia!"

Il commesso, avendo capito che quello che aveva di fronte era un fuckin' nerd, si girò e fece finta che io non esistevo più, dando retta ad altri clienti meno nerd.

Ancora non lo avevo comprato, il dannato Wii.

Gesù doveva essere adirato con me.

venerdì 18 luglio 2008

Recensioni : Pink Flamingos

Sono in difficoltà. Questo film è uscito dalla mente deforme di John Waters ed è un film in cui il disgusto è una cosa bella e positiva. Diciamo che ci si potrebbe basare una relazione.

In questo film c'è Divine, un travestito obeso e brutto noto al mondo con il titolo di "Persona più schifosa vivente" (The Filthiest person alive).

Questo titolo pare però essere molto ambito, difatti i coniugi Marble vogliono rivendicarlo.
D'altronde loro fanno questo lavoro: rapiscono donne, le fanno inseminare dal figlio (nel modo a lui preferito), le fanno partorire, ne vendono il figlio alle coppie che non possono avere figli, ammazzano la ragazza e ne rapiscono un'altra.
Ovviamente, con questo lavoro, a ben donde possono dire di voler rivendicare il titolo di Divine.

Purtroppo per loro, Divine e la sua famiglia si sono meritati il titolo sul campo e dimostreranno che non è stato a caso.

Vediamo qualche scena:

La signora Marble fa un colloquio alla povera signora Sandstone


Punto chiave:
Signora Sandstone: "Cosa farò ora?"
Miss Marble: "Può anche mangiare merda, o mangiare ciò che vuole, o fare ciò che vuole, ma questo non vuol dire che mi importi"


Divine ed il figlio leccano tutto, allo scopo di corrompere tutta la casa


Festa di Compleanno:

Il giorno in cui è uscito il Wii

Il Wii uscì un paio d'anni fa, nel weekend della Madonna a dicembre.
In tale week end io mi trovavo in montagna, a riposarmi e poco altro.

Avevo studiato tutto per bene: sarei sceso nel primo pomeriggio, mi sarei recato alla Auchan e l'avrei comprato.
Così feci: alle 14 chiusi la casa, salii in macchina e partii.

Tutto procedeva nel migliore dei modi: gli orari erano rispettati e tutto sembrava a posto.
Giacchè sto scrivendo questo post, capirete che l'idilliaca situazione non durerà ancora per molto.

Difatti, in autostrada c'era un po' di traffico. Ero partito presto apposta, giacchè l'anno prima avevo fatto una coda pazzesca.
Ad un certo punto ero in una galleria, quando davanti a me inchiodarono.

Quelli davanti a me fecero un piccolo tamponamento a catena (3 veicoli), mentre io pensai "AHAHAHAHA! Io sì che sono furbo!" E girai secco a destra. Purtroppo la mia macchina non è una formula 1 e perse aderenza sul di dietro, andando a sbattere contro il muro della galleria.
Non pago, il fato decise di punire la mia arroganza facendo collidere anche il davanti della macchina.
Questa strisciò per un po' e poi si fermò.

Ovviamente non partiva più.
Piuttosto contrito chiamai il 113: non rispondeva nessuno.
Cosicchè chiamai il 118:
Operatore:"Pronto?"
Io: "Pronto, salve, ho fatto un incidente in una gallerai dopo Pont St. Martin"
O: "Ah capisco. Ci sono feriti?"
I: "No, credo di no"
O: "Allora perchè chiama noi? Chiami il 113"
I: "Ho provato ma non risponde nessuno"
O: "Non è possibile! Provi ora"

Chiamai il 113 e risposero: mi avrebbero mandato qualcuno.
Ero piuttosto turbato: il danno alla macchina pareva grossino. In realtà la mia preoccupazione era da tutt'altra parte: guardavo l'orologio. Erano le 15:30.

Se fossero venuti a prendermi, sarei riuscito ad arrivare a casa in tempo per prendere il Wii.

Dopo un po' arrivò un tale con un camioncino, ma non riusciva a trainare la macchina perchè la ruota non girava più, così presto sarebbe arrivato un carro attrezzi.
Erano le 16. Dannazione.

Intanto dietro di me si era formata una coda che non finiva più: la gente mi passava di fianco e mi diceva parole di conforto, come "COGLIONE!".
Io non mi preoccupavo di loro: mi preoccupava l'ora. Dovevo arrivare a casa prima delle 22, o la Auchan avrebbe chiuso e non avrei potuto comprare il Wii.

Arrivò il carro attrezzi e tirò su la mia macchina. Purtroppo non fu un processo molto semplice: il disco del frenno della ruota davanti si era spezzato in due e si era infilato nel cerchio della ruota.
Il soccorritore dovette prendere un bel martellone e spaccare tutto.
Io dissi: "Stia attento col martello"
E lui: "Beh, tanto qui è tutto distrutto"

Parole di speranza per un basso costo di riparazione.

Quest'uomo mi portò nella più vicina officina, a Strambino.
Erano le 17.

Chiamai mia madre per dirle dove venire a prendermi.
Feci due conti: per arrivare lì sarebbe servita almeno un'ora, per tornare un'altra.
Al massimo alle 19:30 sarei stato a casa, pronto all'acquisto.

Feci passare il tempo girando nella zona: non c'era niente. L'officina era nel mezzo del nulla supremo. Di fronte c'era un benzinaio, ma in tutte le altre direzioni c'erano campi e boschi. Avrei apprezzato di più questo posto, se non fosse che la mia macchina aveva una ruota praticamente divelta e c'erano 3 gradi sotto zero, in rapida discesa.
Dopo due ore mia madre mi chiamo: "Ale, mi sono persa"
Io: "Ma come? Vieni in montagna da vent'anni!"
Lei: "Eh, ma ho pensato che bisognasse uscire blablablabla"

Alle 20 mia madre arrivò a prendermi.

Andava male, ma non malissimo: ora in un'oretta saremmo stati a casa e sarei potuto andare a comprare il Wii.

Purtroppo Gesù mi punì con il traffico. Come dicevo prima, ero partito presto per evitare il traffico del rietro, ma ormai era tardi.
Alle 22 arrivai a casa. Corsi alla Auchan, ma ormai era chiusa.

Questa storia vuole essere una lezione per tutti noi:
Se vogliamo qualcosa, facciamo come fanno tutti i nerd del mondo: mettiamoci in fila una settimana prima davanti al negozio, così saremo certi che non faremo incidenti stradali.

giovedì 17 luglio 2008

Serate pregne

Qualche anno fa, in vacanza, andai con Johnny al Minière, un locale di Antagnod oggi chiuso.

Ad un certo punto venne li Johnny con un mano un boccale di birra da un litro pieno di Long Island.
Egli, sorseggiando il suo litro di alcool, mi disse "Ale, conosci qualche tipa! Vai da quella lì!"

Io ci andai e le dissi "Ciao! Io sono Alessandro!"
Ella mi disse "Ciao! Io sono Sheila!"
Ci stringemmo la mano e me ne andai.

Johnny non fu contento: desiderava che la conoscessi di più, così tornai lì, ma ella era già andata via.
Pochi istanti dopo la vidi insieme a dei miei amici, intenta a vomitare.

Pensai che non doveva essere il caso di andare lì a conoscerla meglio.
Verso la fine della serata, mi sentii tirare i capelli.
Mi girai e c'era una tipa bruttina che non avevo mai visto. Mi disse: "Non devi essere così triste!"
Ed io le dissi: "Come?"
E lei: "Devi essere allegro! Che musica ascolti?"
Io: "Metal, in generale"
E lei: "Io ascolto solo punk!" E se ne andò.

Antagnod non ha nulla da invidiare a Rimini.

mercoledì 16 luglio 2008

La propria moglie

Recentemente il capo di un mio amico si è sposato.
Giacchè si è sposato in Chiesa, ha seguito il corso che la Chiesa organizza per spiegare come condurre la vita matrimoniale (La loro esperienza coi Borgia è encomiabile).

Il prete disse: "Per una settimana non potrete unirvi con la vostra futura moglie"
E lui: "Ma con chi? Con la mia?"
Il prete: "E con quale altra scusi?"

Dopotutto il prete deve essere preciso, altrimenti un uomo si guarda bene dal giacere con la propria moglie, ma con quella degli altri tutto è lecito.

Come d'altronde Papa Borgia ci ha insegnato a fare :D

martedì 15 luglio 2008

Come deve essere la tua ragazza?

Una volta, coi miei amici della montagna, si discuteva di come deve essere la propria ragazza.

Tutti noi avevamo varie idee: per me in primo luogo doveva piacermi esteticamente (altrimenti vabbè, se non mi piace si parte subito male :D ), magari dovevano piacerle i videogiochi e non doveva rompermi le scatole in continuazione. Questo ultimo appunto era stato aggiunto notando come mia sorella trattava il suo povero ragazzo.

Per altri invece doveva essere una a cui piaceva viaggiare, doveva avere i capelli neri lisci, doveva essere una che ascolta death metal e così via.

Mauro aveva una sola richiesta, che venne espressa come consiglio:

"Ragazzi, se vi cercate una ragazza, l'importante è che sia troia"
Noi: "Cioè?"
Lui: "Tipo Pamela Anderson: quella vuole scopare tutto il giorno e se una volta suo marito non c'è, quando torna si ritrova la casa piena di gente che se la scopa"

E' bello avere conoscenze altolocate.

lunedì 14 luglio 2008

Area

Quando iniziammo la terza superiore, la nostra prof. di Italiano decise di valutare la magnitudine del nostro vocabolario.

Per valutare, decise di fare un bel test: scrivere una frase che contenga delle parole da lei decise.

Tra queste ne ricordo due: "ANELARE", l'unica che non conoscevo, ed "AREA".
Anelo a raccontarvi della seconda parola.

Io scrissi questa frase:
"L'area del quadrato è lato al quadrato"

Un mio compagno, invece, decise di scrivere qualcosa di meno formale:
"Le previsioni del tempo hanno detto che ci sarà molta area nel pomeriggio"

La prof non rimase contenta del nostro vocabolario.

venerdì 11 luglio 2008

Legnano la notte

Una volta me la giravo per il centro di Legnano con Pao e parlavamo di varie cose.
Ad un certo punto stavamo parlando di Max Biaggi, quando vedo che Pao si gira verso un ragazzo e gli dice:
"Cos'hai detto?"
E questo "Cosa?"
Pao: "Cosa hai detto?"
Lui: "Max Biaggi"
Pao: "E allora?"
Lui: "Guarda che se faccio una telefonata, qui arrivano un sacco di persone che vi ammazzano di botte"
Pao: "Chiama, chiama, che vediamo"
Lui: "Guarda che chiamo"
Pao: "Sì, ciao va, chiama tutti, va"
Lui: "Andate va, che vi è andata bene che non ho chiamato"

Poi io Max Biaggi neanche sapevo chi fosse :D

giovedì 10 luglio 2008

I miei amici visti da fuori

Tanti anni fa, in montagna, fondamentalmente uscivo con due compagnie.
Una era la solita, quella con Andrea, Mauro, Johnny e così via.

L'altra era invece composta da Giovanni (il mio vicino di casa) e tanti suoi amici.

La differenza tra le due compagnie era la radice sociale: i secondi erano mediamente molto più ricchi dei primi.
Quindi, in genere, i genitori dei secondi provavano repulsione per i primi :D

Da qui capiremo quello che sto per scrivere.

Una volta (il giorno del mio compleanno, se non ricordo male) Giovanni aveva ricevuto 50.000 lire (una cifra che ai tempi era pantagruelica) e con questi soldi in tasca aveva iniziato ad andarsene in giro.
Probabilmente li perse e quando lo disse alla madre, ella si convinse che fossero stati i miei amici.
Mi chiese moltissime volte se erano stati i miei amici, ed io sempre a dire di "NO!" però ella non si convinceva.

Così io ed i miei amici andammo in giro in bici gridando "QUALCUNO HA TROVATO CINQUANTAMILA LIRE??" Ovviamente nessuno rispose.

Un'altra volta, ero a casa di Giovanni a giocare col Super Nintendo, quando sua madre mi prese in disparte e mi chiese "Ale, ma i tuoi amici si spinellano?"

Io dissi di no (non ricordo se mentii o meno), ma ella ovviamente non si convinse.
Ovviamente gli amici ricchi non è che fossero gli esempi di virtù migliori possibili, anzi, però vabbè :D

Quando sarò Re del Mondo queste cose cambieranno :D

mercoledì 9 luglio 2008

L'aspetto estetico inganna

Anni fa, me ne stavo con i miei amici a non fare niente in un parcheggio di un centro commerciale chiuso.
Cioè, io non facevo niente, mentre i miei amici si fumavano una bella cannona.
Non che voglia fare il santerellino: semplicemente non ho mai fumato perchè la trovo una cosa disgustosa, quindi men che meno mi sono mai fumato una canna.

Dicevo, i miei amici si fumavano una canna.

Ad un certo punto scatta il panico: una volante dei carabinieri irrompe nel parcheggio. Subito i miei amici gettano la canna giù per delle scale, mentre i carabinieri zompano giù dalla loro macchina e corrono verso di noi.

Ovviamente vollero perquisire qualcuno e scelsero quello più cencioso e sordido: io.
A quei tempi avevo i capelli lunghissimi, una barba inquietante (a volte, ma in quel caso sì) e giravo con un giobbotto bianco-giallo ripieno di cazzate.

La perquisizione fu divertente: dal mio giubbotto vennero estratti infiniti fogli di carta che sponsorizzavano di tutto, un walkman, un paio di cassette, dei sassi, delle caramelle e della sabbia.

I carabinieri dovettero andarsene scornati: avevano capito di aver sbagliato persona.

Questo è un appello a tutti i carabinieri: quando volete perquisire qualcuno, puntate su quello più elegante e vestito meglio. State certi che lì troverete di tutto :D

martedì 8 luglio 2008

Il maglione bianco non s'ha da mettere

Un paio d'anni fa, il 10 agosto, io ed i miei amici passammo la serata sotto dei portici a Periasc. Ad un certo punto giunse un ragazzo, chiedendo se avevamo visto il suo maglione bianco. Cercammo un po' in giro ma non lo trovammo, così il ragazzo se ne andò.

Tutti noi ritenevamo che la faccenda fosse finita, ma così non era.

Il giorno dopo, questo ragazzo mi intercettò al Valhalla, un locale di Antagnod. Egli mi disse:
"Comunque di sicuro l'avete preso voi il maglione"
Io: "No, non c'era nessun maglione"
Lui: "Sì, certo. Comunque, va bene, ok, l'avete preso. Non provate però ad indossarlo, perchè se vi vedo in giro con quel maglione vi ammazzo"
Io: "Non succederà, visto che non l'abbiamo preso"
Lui: "Ok, non mettetevelo se no vi ammazzo. Dillo ai tuoi amici del cazzo che non devono metterselo"
Inizio ad alterarmi: "No, no. I miei amici non sono 'del cazzo'. Non abbiamo preso il tuo maglione"
E lui, guardandomi dritto negli occhi: "No, i tuoi amici sono del cazzo. Hai qualcosa da dire?"
Io: "Ma cosa siamo? Tipo i pitbull che il primo che distoglie lo sguardo ha perso? Ecco, ho distolto lo sguardo. Hai vinto"
Lui: "Non mettetevi quel maglione o vi ammazzo"
Io: "Sarà facile, visto che il tuo maglione non l'abbiamo preso"

Non ho mai più visto nè lui nè il suo maglione bianco.
Questa storia ci insegna che non bisogna prendere niente mai in giro: si rischia la morte :D

lunedì 7 luglio 2008

Ragazzi insistenti

Qualche anno fa, giravo col mio amico Pao per il centro di Busto, in tarda serata.

Ad un certo punto si avvicinarono dei ragazzini. Questi ragazzini erano assai giovani (non credo avessero 18 anni) ed in media erano alti 40 centimetri meno di me.

Dicevo, questi ragazzini si avvicinarono e ci dissero:
"Ragazzi, vendete del fumo?"
E noi: "No, non fumiamo nemmeno"
Loro: "Eddai! Vendeteci del fumo"
Noi: "Non ne abbiamo, sul serio"
Loro: "Eeeeeh dai! Impossibile! Volete tenervelo tutto per voi!"
Pao scherzò: "Sì, vogliamo tenercelo tutto per noi!"
Un ragazzino decise di voler fare il duro: "Ah! Quindi non è vero che non l'avevate! Ma ci state prendendo in giro?"
Io, stufo della situazione, sorridendo dissi: "Sì, vi stiamo prendendo in giro"
Diciamo che con quella frase avevo dato in messaggio del tipo "Ci state importunando e non ci fate la minima paura, anzi, ci fate ridere"
La realtà era un po' diversa: non ero certo intimorito, ma volevo chiudere in fretta questa pantomima.
Uno dei ragazzi, visibilmente spaventato, disse "Dai, andiamo, non hanno niente. Ciao!"
Ci salutarono e se ne andarono.

In generale, in passato, ho avuto a che fare con molti bulletti, ma in genere ho vinto facendo così: lui mi minaccia con i pugni ma io gli faccio intuire che se iniziamo a fare a botte, non sarà lui a vincere. Così in genere il bulletto scappa via minacciando chissà cosa e stop.

Mi sa che questa strategia intimidatoria funziona per il fatto che sono sempre stato alto almeno 30 centimetri più della media :D

venerdì 4 luglio 2008

Nel parco di Monza ci sono i ciclisti

Quando ero bambino, talune volte andavo al parco di Monza in bicicletta, con mio padre e mia sorella (quella grande).

Una volta stavamo percorrendo un viale, quando io decisi che stavamo andando piano, così diedi un paio di possenti pedalate e mi portai avanti. In quel momento sentii mia sorella dire "Ale! Attento!"

Non feci in tempo a fare niente: subito volai a terra, collidendo il suolo direttamente con il mio santo visino.
Mi stavo per rialzare, quando TRIC! qualcosa mi rischiacciò a terra. Stavo per rialzarmi di nuovo, ma TRIC! qualcos'altro mi ri-rischiacciò a terra.

Ecco quello che accadde: dei ragazzi stavano facendo una gara in bici, quando io mi ci ero trovato in mezzo. Il primo mi aveva travolto, mentre il secondo ed il terzo mi erano passati bellamente sopra.

Mio padre ovviamente non prese bene la cosa e giacchè, come abbiamo visto, non è uno che si limita nell'esprimersi, riversò su quei ragazzi tutto il suo sdegno, tirando in causa tutta la famiglia di Gesù.

Dopo aver redarguito i ragazzi, mio padre mi chiese: "Come stai?" ed io: "Bene!"
Diciamo che in effetti non mi ero fatto niente, cioè, niente rispetto a questo (E' Darkman, per chi non lo sapesse), però mi ero praticamente grattato via la pelle dalla metà sinistra della faccia.

Ci volle un mesetto prima che il mio corpo riparasse tutto quanto (non è rimasto neanche un segno, tranquilli), quindi moltissimi miei amici e conoscenti videro la mia faccia scorticata e talune volte pensarono chissà che cosa.
Vediamo:

- (maestra delle elementari): Bambini, Alessandro è così perchè ha frenato la bicicletta con la faccia.
- (Mia cugina): Mio Dio, ma cosa ti è successo? (Io): Sono caduto
- (Un tale): Ti sei bruciato con una fiamma ossidrica?
- (bambino alla madre): Mamma, quel bambino ha l'AIDS?

Poi piano piano tutte le croste andarono via senza lasciare il benchè minimo segno, tranne un particolare: la mattina, quando mi svegliavo, l'occhio sinistro rimaneva un pochino più chiuso del destro, ma dopo mezz'ora tutto tornava normale.
Questo particolare è rimasto per una decina d'anni, ma ora anche lui è scomparso.

Quando anche l'ultima crosta si staccò, ne fui assai felice. Non sapevo che entro pochi mesi sarebbero arrivate le fantastiche fratture ossee, ma ne parleremo lunedì :)

giovedì 3 luglio 2008

Il ginecologo e suo figlio

Alle medie, in terza, la nostra scuola prevedeva una serie di incontri con un ginecologo, per farci educazione sessuale.

Il primo incontro venne fatto con un ginecologo molto anziano, che ci fece ridere tantissimo con tante belle battute.
Ad un certo punto ci parlava degli aborti spontanei.
Disse: "Talune volte può capitare che il feto muoia. In quel caso va rimosso, poichè potrebbe dare problemi alla madre. Purtroppo una volta a mia moglie è successo, ma io lo porto sempre con me"

Ed estrasse una boccetta, con dentro un piccolo feto rinsecchito. Questa boccetta venne fatta passare a tutta la classe: io notai che il braccino si era rotto e vagava per la boccetta.
Personalmente la cosa non mi aveva fatto nè caldo nè freddo, ma poi venni a sapere che invece alcuni miei compagni lo avevano trovato ripugnante.

Questo gesto non doveva essere stato particolarmente apprezzato alla scuola, giacchè successivamente venne un altro ginecologo.

Dopotutto se si passano cinquanta anni della propria vita ad osservare vagine tutti i giorni, posso capire che alla fine qualcosa nel cervello venga meno.

mercoledì 2 luglio 2008

La suggellazione dell'Amore

Qualche anno fa, una mia amica, che chiameremo Fra, stava con un mio amico, Marco.
Tutto andava bene e procedeva con gioia, tranne per un particolare: Marco non voleva avere rapporti sessuali con Fra.

Perchè? I motivi erano svariati, ma uno di questi era che ella aveva 16 anni e lui 20.

Ella si struggeva assai, giacchè a stento riusciva a comprendere questi motivi e desiderava inverosì essere posseduta.

Per farvi capire il suo stato, una volta ella mi disse: "Ale, ma è normale masturbarsi in continuazione?"
Io, diplomaticamente, le risposi: "Beh, non credo ci sia nulla di male, fintanto che durante la giornata tu riesca a trovare tempo anche per dell'altro"
Quella sera, in preda ai fumi dell'alcool, appese al muro di casa dei fogli con scritto su frasi di grande profondità, come ad esempio "CHIAVAMI!".

Questo accadeva a Natale, ma ora spostiamoci all'Estate.
Un giorno arrivai a casa di Marco, appena dopo pranzo. Bussai, ma niuno rispose.
I suoi vicini, i signori Baricco, mi dissero: "Entra da giù! Giù la porta è aperta!"
Seguendo i consigli dei vicini, entrai dalla porta di sotto, salii le scale e mi sedetti sul divano.

Pochi minuti dopo arrivò Marco, in accappatoio. Mi disse: "Ale, ma che ci fai qui?"
Ed io: "I tuoi vicini mi hanno detto di entrare"
Lui: "Vabbè. Aspetta un secondo che arrivo"

Pochi istanti dopo spuntò Fra e dal suo smagliante sorriso capii: Il suo struggimento era terminato.

Citerò, per chiudere, uno di quei foglietti che Fra attaccò al muro:
"Donne, fate la cosa giusta: DATELA!"

martedì 1 luglio 2008

Recensioni: Killer Klowns from Outer Space

In questo film ci sono degli alieni che arrivano sulla Terra per portarsi via un po' di persone e mangiarsele.

E chi sono, i Visitors? No, i Clown, anzi, i Klown. Ci sono questi clown che girano con delle pistole che imbozzolano la gente nello zucchero filato, oppure li ammazzano e basta, tanto per divertirsi.

Tutto il loro armamentario è ovviamente in tema clownesco.

Il film, di per sè, avrebbe un senso, se non fosse per gli alieni clown e tante altre cose di cui è stupido cercare una ragione. Ciò che colpisce è la totale assenza di autoironia: è tutto serissimo :D

Da segnalare comunque il buon make up ed i discreti effetti: dopo tutto sono stati curati da Fantasy II, che si era già occupata di Terminator.

Verzuni

Qualche tempo fa, un mio amico era solito loggarsi su CAM4 (un sito di donne che si spogliano davanti alla Webcam) con il nome di "Verzuni".

Verzuni era un personaggio spregevole, che parlava sempre e comunque in Italiano, incurante del fatto che la donna di turno capisse o meno.

Una volta, questa pareva essere Italiana. Mentre si levava i vestiti, scrisse:
"Vi piaccio?"

Verzuni rispose: "Certo che sei proprio una brutta troia"
E lei: "Mi piace quando mi trattano male"
E Verzuni: "Sei proprio una brutta troia"

Un'altra volta c'era una di queste che stava troppo a cincischiare, così Verzuni sbottò: "Allora! Sono qui col cazzo in mano e non ti sei ancora tolta le mutande!"

Purtroppo ora CAM4 richiede un login completo, con indirizzo mail e tutto quanto, così Verzuni è stato consegnato all'oblio.

Non credo mancherà a niuno.

lunedì 30 giugno 2008

Ci sono cose che mio padre non sa

Un giorno ero a mangiare al ristorante Le Sabot con i miei genitori.

Ad un certo punto mio padre sta parlando dei prenti, quando mi dice:
"Alessandro, tu lo sai che 'Don' vuol dire che una persona è un prete?"
Ed io: "Sì, certo"
E mia madre: "Tuo padre fino a poco tempo fa non lo sapeva"

E qui partì il racconto che vengò qui su due piedi a proporvi:


Mio padre stava salendo in montagna con il suo autoveicolo, quando ad un certo punto BAM!
Un tale lo tampona da dietro.

Mio padre, non particolarmente abile nelle situazioni di tensione, scende e saluta colui che l'ha tamponato:
"E la madonna del porco ***! E Cristo! Ma guardi qua! Che porco *** è?"
Il signore, pacioso, gli chiede di calmarsi, poichè dopotutto è tutto a posto e stanno bene entrambi.
Mio padre, affabilmente risponde:
"Sì, ma porco *** guardi qui! Cos'è questo? La madonna e suo figlio quel porco ***!"

Dopo questa dimostrazione di abilità nel turpiloquio, mio padre prese la constatazione amichevole ed iniziò a scrivere.
Poi chiese al signore: "Lei come si chiama?"
E lui: "Don Matteo"
Mio padre scrisse. Lui pensava che "Don" fosse tipo "Don Lurio", ossia non aveva capito che quell'uomo era un prete. Giacchè lo era.

Mentre mio padre continuava nelle sue esternazioni, timidamente il prete disse:
"Scusi... io sono Don"
E mio padre: "Sì, sì, ho scritto Don, l'ho scritto. E che porco ***"
Quando tutta la faccenda andò a posto, il prete salutò. Andò alla sua macchina e si mise un mantello. Tale mantello aveva il colletto bianco.

Cosicchè mio padre capì. Sorridendo disse : "Oh, porco ***, mi scusi!"

L'importante è che mio padre oggi sa che se una persona si chiama "Don Marco", significa che è un prete. Meglio tardi che mai.

domenica 29 giugno 2008

Recensioni: Accion Mutante

In questo film ci sono dei tali diversamente abili (cioè degli handicappati) che fanno atti di terrorismo contro la gente bella.
Ad un certo punto il capo di questi ordirà un piano perfetto: chiederà 100 milioni della loro valuta come riscatto per il rapimento della bella figlia di un magnate dei biscotti.

Vedremo viaggi nello spazio, asciugacapelli usati come radar e accadimenti senza il minimo senso, senza capo ne coda.

Da guardare.

venerdì 27 giugno 2008

Gli scherzi più belli

Ogni tanto, i miei amici in montagna facevano dei begli scherzoni ad Andreino.

Così su due piedi me ne vengono in mente due, di portata crescente.

Il primo, molto divertente, era stato piuttosto semplice: durante la notte avevamo messo un'asse di legno nella sua porta di casa, in modo che la mattina, provando ad uscire, non ci sarebbe riuscito. Oh, risate a crepapelle.

Purtroppo il nostro diabolico piano fallì miseramente: la sua porta era a due ante ed avevamo bloccato l'anta sbagliata.

Questo non ci appagò, ma lo fece invece un'altro, molto più succoso: un giorno i miei amici, per qualche motivo, ebbero le sue chiavi di casa.

Che ci fecero? L'unica cosa che si poteva fare: entrarono in casa di Andreino e gli spostarono tutti i mobili, creando fondamentalmente un nuovo design interno.
Mentre i miei amici facevano questo, ridevano e ridevano, pensando alle risate grasse (ed oleose) che Andreino si sarebbe fatto rientrando in casa.

Purtroppo non sempre quello che si pensa poi accade: quando Andreino rientrò in casa con la sua ragazza, questa iniziò a piangere disperata, giacchè leggeva in quell'atto una qualche cospirazione contro di loro da parte di chissà quale organizzazione criminosa. Diciamo che a stento lo convincemmo a non chiamare i carabinieri.

Mi domando chi non vorrebbe essere amico dei miei amici della montagna: la vita diventa un turbine di allegria grazie ai nostri divertentissimi scherzi.

giovedì 26 giugno 2008

Io sto col Monopoli

Quando ero alle superiori, ogni anno la scuola organizzava una specie di opera Teatrale. In genere erano sempre cose piuttosto comiche (o presunte tali), tra cui ricordiamo:
- La divina commedia (Inferno): io feci la parte di Lucifero
- Cyrano di Bergerac: io facevo un cattivo di cui non ricordo il nome
- Il signore degli anelli: io facevo il Balrog
- La piccola bottega degli orrori: io facevo il dentista sadico
- Il giovane Frankestein (riadattamento di "Frankenstein Junior"): io facevo il mostro

In tutte queste occasioni, suonai qualche cosa con la chitarra, un po' come musica di sottofondo.

In una di queste rappresentazioni, c'era anche una ragazza,Sara, che suonava con me il flauto.

Un giorno una mia compagna mi chiese:
"Monopoli, ma tu stai con la Sara?"
Io: "No, direi di no"
Mia Compagna: "Ah! Lei dice di stare con te!"
Io: "Eh no, non sto con lei"

Ai tempi io ero felicemente legato ad un'altra ragazza, che non era Sara. Non lo era proprio.
Chiaramente posso intuire che lo status di "Ragazza di Monopoli" sia molto ambito, però questa cosa mi fece ridere molto.

Ovviamente risi con gusto di fronte a lei.

All'ITIS non facevo che ridere.

mercoledì 25 giugno 2008

La gente sollecita le cose più strane

Un paio d'anni fa lavoravo per un'azienda che ogni tanto mi mandava a Trento.
In una di quelle occasioni, un mio collega vide un accadimento che sarà mia premura rendervi noto.

Egli se la girava per il centro di Trento, quando ad un certo punto notò un assembramento di persone.
Giacchè era curioso, vi si avvicinò.

Questa gente, alzando i pugni e urlando, stava sostenendo qualcosa o qualcuno.
Ma che cosa?

Il mio collega si avvicinò e lo scoprì: a terra vi era un uomo nudo, completamente ubriaco, che si stava masturbando. Più o meno verso il termine di questo allegro gesto (non tanto ben accetto a Gesù), la gente iniziò ad intonare un crescente "Oooooooooooooo...." che sarebbe poi dovuto esplodere insieme con il rilascio dei liquami di questo fortunato signore.

Purtroppo questo evento non accadde: ad un certo punto la folla si aprì per fare spazio ad una volante della polizia, che arrivò proprio di fronte all'uomo nudo, interrompendone le attività.

Se andate a Trento, andate in centro: succede di tutto.

martedì 24 giugno 2008

Le ragazze di oggi

Anche il mio amico Massimo ogni tanto è testimone di accadimenti agghiaccianti.

In questo caso, egli se ne stava sul treno, mentre vicino a lui un uomo era intento nel raccontare la sua vita all'uomo che aveva di fronte. Egli non era interessato, ma quest'uomo non era interessato al suo disinteresse.

Così che accadde? Quest'uomo raccontò di essere Siciliano, di Palermo. Egli, nella sua vita, aveva avuto donne di ogni età, razza, colore e forma. Raccontava di essere stato con una vecchia ricchissima, con famose modelle e che non poteva muoversi che subito qualche donna lo circuiva.
Alchè se ne uscì con la frase più importante dell'anno:

"Ad oggi, una ragazza di 15 anni, a 10 anni ha già conosciuto gli uomini"

Egli dimostra una grande cultura teologico-biblica, giacchè usa "conoscere" invece di "copulare", quindi quel che dice non può che essere vero.

lunedì 23 giugno 2008

Somiglianze

Un paio d'anni fa il mio amico Pippo andò in vacanza nel Sud America, insieme ad un branco di missionari, per fare le cose che fanno i missionari.

Quando arrivò lì, si tenne una piccola conferenza stampa a cui parteciparono loro, qualche giornalista del posto e un po' di gente interessata ai missionari.

Finita che fu la conferenza, il mio amico Pippo fece per andare via, ma una ragazzina lo fermò, chiedendo lui di farle un autografo.
"Vabbè" pensò lui: prese la penna e firmò.
Subito, come se si fosse rotto il ghiaccio, un'altra ragazzina venne a farsi fare l'autografo. Dopo di lei ne arrivarono altre dieci.
Alchè il mio amico chiese ad una di queste ragazzine: "Ma perchè mi chiedete l'autografo?"

Una ragazzina lo indicò e disse "TOM CRUISE!"

Vi basti sapere che Pippo ha gli occhiali, la mascella quadrata ed i capelli chiari.
Proprio come Tom Cruise.

venerdì 20 giugno 2008

Le mie immonde figure di Merda

Il Re ha colpito ancora.

Ultimamente sto valutando varie soluzioni per la copertina del mio album in uscita. Tra gli artisti che ho preferito, c'è Travis Smith.

Con lui ho avuto la seguente conversazione:

Io: "Mi piacciono moltissimo i tuoi lavori"
Lui: "Grazie!"
Io: "In assoluto, tra tutti i tuoi lavori, il mio preferito è la copertina di "Classica", dei Novembre. E' bellissima, mi piace moltissimo. Mi piace anche quella di "The Blue", ma quella di "Classica" è bellissima"
Lui: "Quella di "Classica" non l'ho fatta io. Quella di "The Blue" sì, ma quella di "Classica" no"

Travis mi ha già detto che purtroppo il suo schedule è pieno e che poi andrà in vacanza.
Per il prossimo artista, forse è bene che mi informi sulle copertine che ha fatto. Dare le cose per scontato non va bene.

giovedì 19 giugno 2008

Cosa ci porta qui?

Così, tanto per ridere, vi riporto un po' di chiavi di ricerca che hanno portato al Monopoliano, secondo StatCounter :-)

- Pompini di mia sorella
- Fellatio
- mia sorella: come faccio i pompini
- pistole a gas a poco
- pompini monopoli bari
- giochi di merda
- da che paese deriva il cognome alinei
- donne africa
- giochi antichi altissima risoluzione
- ragazze monopoli
- giochi skeit (SKEIT!)

Le mie sorelle sarebbero contente di questi risultati :D

10000 visite!

10000! Un traguardo interessante per un blog che non mostra foto di donne nude, non fa politica e non offre warez in download :D

Grazie a tutti e continuate a seguire il blog :) Ho tante iniziative in mente, che preparerò meticolosamente durante la pausa estiva di Agosto.

Il sistema digerente si fa sentire in vari modi

Anni fa, andai in gita con la scuola in Danimarca per una settimana, per uno scambio culturale, come già in passato avevo detto.

Quando stavamo andando all'aeroporto, per tornarcene a casa (tristi), decidemmo di prendere la nave "veloce" per fare il tratto di mare che dovevamo fare.

Quel giorno il tempo era brutto ed il mare era piuttosto mosso. Questo portava la nave ad inclinarsi moltissimo, con brusche virate in tutte le direzioni.

Tutto ciò non mi dava alcun fastidio, ma molta gente sulla nave fu colta da conati di vomito subitaneo. Tal vomito si riversava libero da ogni costrizione in ogni luogo, generando altro vomito.

Di fianco a me c'era il mio compagno di classe Cappe. Ad un certo punto mi disse:
"Monopoli! Monopoli! Occristo sto male"
Io: "Oddio, devi vomitare?"
Cappe: "No, no, tutt'altro: devo scorreggiare!"
Io: "Cioè, tutto questo ballonzolio ti stimola la produzione dei gas?"
Cappe: "Eh, pare di sì! VADO!"

E partì. Mentre tutti vomitavano, lui flatulava. Ed io in mezzo a tutto ciò.

Se andate in Danimarca, oltre che non mangiare niente, ricordate di non salire in barca.