mercoledì 30 aprile 2008

Donne Africane

Continua lo speciale sull'Africa, sempre col mio amico Loris.

In questo caso parleremo di una ragazza, che disse al mio amico Loris:
"Ti voglio sposare! Mi piaci tantissimo e ti voglio sposare. Mi piaci così tanto che voglio avere dei figli da te e stare con te per sempre. Basta che mi compri un computer e tutto questo accadrà"

Le donne Africane sono veniali.

martedì 29 aprile 2008

Doccia Africana

Come dicevamo ieri, il mio amico Loris andò in vacanza nel Burkina Faso.

In tal luogo, se ci si vuol fare la doccia, funziona così: nel villaggio c'è un luogo grande circa 2 metri quadrati, chiuso da delle assi di legno. In questo luogo vi è un secchio.
Colui che desidera lavarsi, prende questo secchio, va in qualunque luogo trovi dell'acqua e lo riempie.
Una volta fatto, va nel precedente luogo, si denuda, si versa l'acqua testè presa e si lava.

Capirete che questo non è comodissimo, così il mio amico Loris fu felicissimo quando un tale del luogo gli offrì di fare la doccia a casa sua. Questo qui, pensate, aveva il bagno in casa.

Loris, felicissimo andò subito in casa di questo, felice di potersi fare la doccia in maniera normale. Quando entrò in bagno, però, trovò la sorpresona: aprendo la tendina per la doccia, non c'erano i rubinetti, ma bensì un bel secchio.

Quest'uomo aveva la doccia in casa, ossia aveva un secchio tutto suo.

Loris non fu uno di quelli che si fecero prendere dal "Mal D'Africa".

lunedì 28 aprile 2008

Matrimoni Africani

Quest'estate il mio amico Loris è andato in vacanza in un luogo noto per la sua non eccessiva ricchezza: il Burkina Faso.

Questo luogo, che si trova felicemente in Africa, ha delle strane usanze per quanto riguarda i matrimoni.
In primo luogo vediamo l'antefatto: il mio amico Loris e la mia amica Betty vanno in Africa. Lì incontrano un tale di Brescia che il giorno seguente si sarebbe sposato con una ragazza del posto.
Questo li invita al matrimonio.

Bene: quando arrivano, essendo loro due bianchi (cioè, non neri), vengono messi al banco dei parenti, poichè si ritiene siano parenti dello sposo.

Dovete sapere che in Africa (o quantomeno nel Burkina Faso) è così: c'è un posto per i parenti, con tutto il cibo, ed un posto per gli altri, che stanno seduti ad ammirare i parenti che mangiano. Ovviamente per loro non vi è cibo.

Unito a tutto questo c'è un personaggio che ha un compito molto importante: tenere lontani i bambini. I bambini sono visti come delle locuste fastidiose ai matrimoni, quindi questo personaggio si occupa di tenerli lontani. Per farlo utilizza una frusta.

Esatto: i bambini si avvicinano e lui, con la sua frusta, li tiene lontani.

Questo perchè in Africa è così: prima mangiano gli uomini e poi le donne e poi i bambini.

Che bei posti.

sabato 26 aprile 2008

Tornato!

Eccomi qui, felice ed allegro come di consueto, dopo una bella settimana ristoratrice ed interessante da tutti i punti di vista.

Ad esempio: per la prima volta in 20 anni che vado a Periasc in vacanza, ho visto in un prato vicino a casa mia un gruppo di giovani cervi. Quando uno di questi mi ha visto è fuggito e gli altri l'hanno seguito.

Ho pensato: pensa che bello se invece che scappare, si fossero arrabbiati e mi avessero inseguito.

Peccato.

venerdì 18 aprile 2008

Assenza Giustificata

Per una settimana non ci sarò, per fare qualche colloquio e per ristorarmi dalla stanchezza del lavoro.

Quindi ecco le mie raccomandazioni: fate tutto quello che farei io!

Ciao a tutti, ci vediamo il 27 aprile!

Fruibilità

Vi ricordate di Andy? Benissimo.

Anni fa andai a mangiare la pizza con lui e qualche nostro amico.
Prima di tutto è importante definire l'orientamento sessuale di Andy: più o meno bisessuale, con vari feticismi.
Bene, in quel momento stava (all'incirca) assieme con una tizia (tra l'altro una gran figa).

Mentre eravamo lì a mangiare questa pizza, lei gli mandò un messaggio: "Dove sei? Cosa fai di bello?"
Lui rispose: "Sono a mangiare la pizza"
E lei, terribilmente preoccupata: "Da solo? Non con qualche ragazza?"
Al che consigliai il buon Andy: "Andy, Sia che le dici che sei con un maschio, sia che le dici che sei con una femmina, lei di sicuro non sta tranquilla"

Non dev'essere facile stare con uno che non si sa decidere.

giovedì 17 aprile 2008

I giovani e gli stupefacenti

Quando ero in seconda superiore, andai in gita di due giorni con la mia classe.
Tale gita si articolò a Lucca, Pisa e Livorno. Di quei giorni ricordo fondamentalmente che vidi per la prima volta Mortal Kombat, però ci sono altri momenti ottimi.

Dei miei compagni comprarono da un marocchino quella che lui spacciò per una "canna".
Era un affare cilindrico, molto largo e molto corto, diciamo tanto alto quanto spesso.

In più comprarono una cartina e un affare in cui infilare sto coso e tirare.

I miei compagni, che erano giovani quanto me, non avevano bene idea di come combinare questi elementi, così fecero in questo modo:

Presero il "bocchino" (il coso di legno), nel buco in fondo ci misero la cartina e sopra ci piazzarono il cilindretto. Usarono la cartina, quindi, come una specie di filtro.

Ovviamente la cosa che venne venduta ai miei amici era una sigaretta grossa, però non mancarono episodi di svenimenti (tipo uno che cadde all'indietro, perfettamente sul water) o anche vomito e masturbazione subitanea.

Tutto questo mentre io fondamentalmente parlavo di videogiochi con un mio compagno, nella stessa stanza.

Bei tempi.

mercoledì 16 aprile 2008

5000 visite!

Eggià! E ora via verso i 10000 :D

Giovani ragazze con figli

Qualche anno fa uscivo con la compagnia del mio amico Andy, una compagnia molto interessante e composta da personaggi sempre sull'orlo del rasoio.

Uno di questi era interessante, giacchè aveva una storia sentimentale complessa.

Vediamola così: questo ragazzo aveva una ragazza. Questa ragazza aveva 18 anni. Tutto a posto, quindi. Se non fosse che la sua ragazza aveva un figlio di quattro anni.

Allora noi gli dicemmo: "Minchia! Chissà che megatroia!" E invece no: era rimasta, come dire, "scottata" dalla precedente esperienza (che gli aveva donato un non troppo atteso figlio) e quindi non voleva fare sesso mai più.

Ovviamente il "mai più" delle ragazze è un "mai più" piuttosto labile, giacchè una sera accadde questo:

Ad un certo punto questo tale salì in macchina con una tizia, ubriaca, poichè doveva essere portato a casa. Su tale macchina salì anche la sua ragazza.
Entro pochi minuti, la tizia, colta da un giramento, estrasse il pene di questo ragazzo ed iniziò una discreta (a dire di lui) fellatio.
La ragazza, anch'essa ubriaca e non più certa dei suoi voti, si unì all'allegra festa.

Tutto a posto, quindi, direte voi: rotto che fu il ghiaccio, la loro vita sessuale ripartì per bene. No.
La ragazza ne ebbe a male, poichè secondo lei il ragazzo l'aveva tradita.
Lui tentò di farle capire che anche lei era lì, quindi il tradimento era mitigato dalla sua presenza, ma a quanto pare ella non volle sentire ragioni.

E voi: a chi date ragione?

martedì 15 aprile 2008

Lavabi ed alcool non sono amici

Come ricorderete, in montagna, durante i tornei di calcio facevo il guardalinee.

Un anno vinse "La Falconetta", la squadra di Johnny. Siccome ero amico di tutti loro, venni invitato a mangiare alla cena suprema, che si svolse nel ristorante "Le Solitarie".

In quell'occasione mangiai come non ho mai mangiato: arrivavano montagne di bistecche ed io, da solo, mi mangiavo tali montagne. Per anni la gente del posto ricordò quanto mangiai.

Ma non è solo per quel motivo che la serata venne ricordata.

Vediamo perchè.

Mauro fece una scommessa con il nostro amico autoctono Nando.
Decise che quella sera sarebbe riuscito a farlo ubriacare.
Per farlo venne scelta questa modalità: ogni volta che Mauro beveva un bicchiere di vino, anche Nando doveva.
Valeva ovviamente anche il contrario.

In breve tempo Mauro era completamente spezzato in due, mentre Nando era blandamente alticcio.
Quando Mauro si ubriaca, ha varie fasi: prima di tutto la fase in cui non capisce molto.
In questa fase volle andare in bagno, così decisi di accompagnarlo.

Quando arrivò, si appoggiò al lavabo.

Questo, tanto per farci ridere, crollò a terra andando in frantumi, nei quali cadde Mauro, facendosi un taglio sulla mano.
Io ero lì di fronte e mi turbai.

Ovviamente i gestori se ne ebbero a male, così scatto la seconda fase dell'ubriacatura di Mauro: la fase violenta. Fondamentalmente voleva uccidere tutti, così lo portai fuori, mentre gli altri parlavano col gestore.

Mentre io ero fuori, cercando di contenere l'ira di Mauro, all'interno si svolgeva un altro accadimento interessante: Johnny vide un bel bicchiere d'acqua.
Pensò bene di berlo, così, per darsi una schiarita di idee.
Lo buttò giù senza pensarci. Peccato che fosse grappa.

Inizò a vomitare istantaneamente, lasciando una bella scia di vomito dal tavolo fino a fuori, per la gioia dei gestori, già molto allegri.

Lì fuori, Mauro lo vide ed iniziò la terza fase: quella triste.
Gridò: "Ale lasciami andare! Johnny mi ha sempre aiutato quando io stavo male!"
Ed io: "Ma no, è uscito così, tanto per fare"
E lui: "Ale, io ogni tanto ti tratto male ma ti voglio bene!"
E si mise a piangere.
Poi si mise a dormire.

Quella storica sera rimase nei nostri racconti per anni, anche se temo che il fatto che io abbia mangiato come un suino sia rimasto un po' in secondo piano.

lunedì 14 aprile 2008

Amore pericoloso

Anni fa conoscevo due tali, un ragazzo ed una ragazza.
Questi due stavano assieme e si volevano bene, però talune volte litigavano.

Tutte le coppie litigano, però loro erano originali.

Una volta erano entrambi ubriachi e stavano litigando. Ad un certo punto del litigio, lei decise che lui aveva detto troppo.
Prese la macchina e tentò di investirlo, ma lui riuscì a scansare la macchina.
Si rialzò ed iniziò a prenderla a calcioni con gli anfibi, facendo rientrare la portiera tanto che non si apriva più.

Ma poi hanno fatto pace.

venerdì 11 aprile 2008

Parlare chiaro fa bene al Mondo

Molti anni fa, in montagna, il mio amico Johnny mi presento Jury.

Questo Jury era notoriamente un omosessuale. Era la prima volta che vedevo un omosessuale allo stato brado, figurarsi conoscerlo.

Beh, lui mi pose delle domande:
Lui: "Di che segno sei?"
Io: "Ehm... Vergine"
Lui: "Ah! Un segno blablablablabla"
Mi spiegò tutto del mio segno Zodiacale. Poi gli dissi che ero nato il 24 agosto, proprio il giorno in cui la Vergine inizia. Questo portò a molte complicazioni nella mia situazione astrologica.
Poi mi chiese:
Lui: "Cosa ti piace?"
Io: "Ehhmm... ecco... chessò... La pasta..."
Lui: "Mannò! Tipo di musica!"
Io: "Ah, sì, il metal"
Lui: "Perchè?"
Io: "Perchè... la ascolto e mi piace... poi la gente che lo suona è brava"
(Ci tengo a dire che ad oggi non sono più molto della stessa idea, sul metal :D)
Lui: "Quindi è solo per un fattore tecnico o perchè ti da le giuste vibrazioni?"
Io: "Eehm... sì... anche.. per le... ehmmm... vibr..quelle"
Lui: "Capito. Senti, da che parte stai?"

Allora.
Un omosessuale ti chiede "Da che parte stai?". Io collegai il tutto ad una sola cosa.
Risposi: "Ecco... io ... ecco... sono eterosessuale"

Lui se la prese molto:
Lui: "Ecco! Tu pensi solo al sesso! Sei subito andato a pensare al sesso! Johnny, questo tuo amico non è come mi dicevi!"

Solo molto tempo dopo capii che mi stava chiedendo dove abitassi, così mi sentii molto in colpa per averlo messo in imbarazzo (anche se al volo non mi era parso).

La morale di questa storia è: se siete omosessuali, fate delle domande semplici.

giovedì 10 aprile 2008

Riflessi Pavloviani

Anni fa, andai ad una grigliata con un mio amico (del quale parleremo in futuro).
Chiameremo questo amico "Andy", per non confonderlo con altri.

A questa grigliata erano presenti vari personaggi interessanti, ma tra tutti, fui particolarmente colpito da una coppia.

Mentre parlavo con Andy, il ragazzo era occupato a tagliare del formaggio, mentre la ragazza era intenta a fare delle cosettine con il pane, le olive e le uova.

Ad un certo punto il ragazzo si tagliò e sbottò: "Porca troia!"
Lei, sovrappensiero, si sentì chiamata in causa e disse "Eh? Come?"

Alchè io scoppiai a ridere, così, direttamente in faccia a lei.
Secondo Andy, poteva essere che quello era il tenero nomignolo con il quale il ragazzo chiamava la ragazza durante l'amore.

Altre spiegazioni sarebbero palesemente errate.

mercoledì 9 aprile 2008

Non fidarsi è benino

Se a qualcuno può interessare, sto vendendo un Mesa Boogie Triaxis. Lo vendo perchè ho preso una testata VHT e mi soddisfa pienamente,
quindi non sento il bisogno di avere un'altro strumento, che non uso praticamente più. L'ho appena rivalvolato.

Bene, giacchè lo sto vendendo, sono andato in un negozio, il MusicWorks di Legnano.
Io: "Quanto me lo valuti un Triaxis? Appena rivalvolato!"
Lui: "Seee vabbè, dicono tutti così. Come faccio a sapere che è vero?"
Io: "Le ho comprate da te, le valvole"

martedì 8 aprile 2008

L'Epica Storia di Ciambellamper - Parte 2

Dicevamo.

Il veterinario, appunto, sentenziò che la scelta migliore era sterilizzare il buon Ciambellamper.

Avvenne questo.

Il veterinario non doveva essere un anestesista provetto, poichè ad un certo dell'operazione, mentre Ciambellamper era bello che aperto sul tavolo della sala chirurgica, avvenne l'inavvenibile.

Ciambellamper si svegliò.

Ovviamente, che pensereste voi, se vi svegliaste e vi trovate belli che aperti? Fareste su un casino, immagino.
Ciambellamper fece su un casino.
Il veterinario scivolò a terra, mentre l'assistente riprese Ciambellamper, lo narcotizzò e lo richiuse. Comunque l'operazione era andata a buon fine.

C'era solo un piccolo particolare.

Il veterinario, a causa dello spavento, ebbe un infarto e ne morì.

Eggià.

Essì.

Quindi il vecchio Ciambellamper è sopravvissuto più di tutti gli animali del mio amico, li ha visti nascere e morire, mentre lui era sempre lì.
Si potrebbe anche chiamare come responsabile della morte di un uomo, se vogliamo, ma io personalmente non me la sento di incolparlo.
Gli eventi purtroppo talune volte prendono pieghe astruse, come voi lettori del mio blog ben sapete.

L'ultima volta che vidi Ciambellamper era pochi giorni prima della sua dipartita. Se ne stava in giardino, a guardare in giro e a non fare niente. La vecchiaia gli aveva tolto praticamente la vista e praticamente l'udito, ma dopotutto era tranquillo.
Io lo accarezzavo e lui miagolava. Gli dissi: "Ue, Ciambellamper, non sei più mica tanto bello!"
Immagino che lui pensò: "Quando 140 anni avrai, tanto bello non sembrerai! MMH-MMH!" (Questa citazione per nerd è tutta per voi).

Mi piace pensare che sia nel Paradiso degli animali, insieme al vecchio Bonus.
Entrambi intenti a fare quello che hanno fatto per tutta la vita.

Ossia niente.

lunedì 7 aprile 2008

L'Epica Storia di Ciambellamper - Parte 1

In questi giorni, voglio rendere omaggio a Ciambellamper, il gatto del mio amico e collega Davide.

Ciambellamper venne meno all'affetto dei suoi cari l'anno scorso, dopo aver vissuto una rotambolesca esistenza, durata per 19 anni e 3 mesi.

Iniziamo.

Quando Ciambellamper arrivò da Davide, venne chiamato Bacco, giacchè era un maschio.
D'altronde aveva i testicoli: che altro poteva essere?
Ogni tanto Davide, ai tempi bambino, chiedeva alla madre: "Mamma, come mai Bacco ingrassa?"
E lei: "Eh, mangia come una belva"

Un giorno, tornando a casa, trovarono Bacco con quattro cuccioli che gli giravano attorno: erano figli suoi.
Allorchè tutti si posero la domanda: ma che bestia è il nostro Bacco?

Il veterinario svelò l'arcano: Bacco era sia maschio che femmina, ossia un ermafrodita.
Dei suoi organi sessuali, però, funzionavano solo quelli femminili.
Fu lì che cambiò nome nell'asessuato "Ciambellamper".

Il veterinario sentenziò: "Beh, visto che prevalentemente è una femmina, sterilizziamola!"

Mai errore fu più grave.
Ma non per Ciambellamper.

- Continua -

venerdì 4 aprile 2008

Vendetta Scatologica

Qualche anno fa avevo un cane chiamato Bonus. Questo cane aveva curiosi modi di fare.

In primo luogo non giocava mai. Lo prendemmo in canile che aveva circa quattro anni e mai, mai, mai da quando l'abbiamo preso al giorno in cui morì ha mai voluto giocare.

Quando gli si lanciava una pallina, lui scappava :-)

Ecco due sue foto:




Eh sì, il vecchio Nus era tipo un Pincher, però enorme :-)

Bene, lui non giocava, però se qualcuno gli faceva uno sgarbo, si vendicava. Ovviamente si vendicava come poteva.
E come può vendicarsi un cane? Vediamo.

Una volta, i miei genitori stavano per portarlo fuori a fare i suoi bisogni. Il vecchio Bonus agognava quel momento per tutto il giorno ed il momento del giretto era per lui il massimo che la vita potesse dargli.
Purtroppo, quella volta, i miei genitori si accorsero che si era messo a piovere, così non lo portarono. Egli se la prese a male ed i miei genitori se ne erano accorti.

Sapevano cosa li attendeva.

Il giorno dopo, mio padre si sveglia. Si lava i denti, lava sè stesso e poi va a vestirsi. Mia madre, intanto, sta già cercando i segni della vendetta di Bonus.
Mio padre, nel frattanto si mette la camicia, i pantaloni e le scarpe.
Ed è lì che scoprì la mera realtà.

Questo perchè il vecchio Bonus, in spregio totale, gli aveva defecato nelle scarpe.

Ovviamente non è l'unico caso: una volta io lo portai con me alle prove di un mio gruppo. Lui non dovette apprezzare molto, poichè la mattina dopo, trovai il tappeto di fronte al mio letto impregnato con un ettolitro di urina. Io, giacchè non sapevo, mi svegliai e SCIAF!

Il vecchio Bonus sapeva farsi rispettare.

giovedì 3 aprile 2008

Metal Allegro e Violento

Anni fa, suonavo con un gruppo death metal chiamato "Morningrise".

Una volta, andammo a suonare al "MotorockAs", un locale di Mozzate dove se non fai brutal metal destroyer, non puoi suonare.
Noi ci eravamo dentro per un pelo.

Quella sera, suonammo con un gruppo chiamato "Necroflesh". Loro erano perfettamente in tema, difatti erano il gruppo principale della serata.
Di quel gruppo ricordo molto bene una supporter bionda (che tanto gentile ed onesta non pareva), mentre proprio del gruppo in sè ricordo in nome della loro canzone principale:
"Vaginal Mephisto"

Ricordo che la canzone iniziava con un po' di macello, poi il cantante gridava: "LET THE MASSACRE BEGIN!"
Ed iniziava il massacro.
Il ritornello recitava: "Mephisto! Mephisto! You are my Vaginal Mephisto!"
In breve tutti noi ci trovammo ad intonarla nel backstage.

Capolavoro.

mercoledì 2 aprile 2008

Amori Infantili

Qualche anno fa conoscevo una ragazza che mi raccontò una storia curiosa.
Vengo ora a narrarvela, cosicchè anche voi possiate conoscerla nella sua interezza.

Cercherò di raccontarvela come fu, ossia un dialogo:
Lei: "Quando ero all'asilo, io ed un bambino stavamo tipo insieme"
Io: "Cioè? In che senso?"
Lei: "Eh, stavamo sempre insieme, ci davamo i bacini"
Io: "Ah, capisco"
Lei: "Sai, da bambini siamo più o meno tutti uguali, però io so perchè lui scelse me"
Io: "Perchè?"
Lei: "Perchè a volte mi scodavo di mettermi le mutande"
Io: "Ma tua madre non ti vestiva quando avevi quattro anni?"
Lei: "Sì, però a volte magari facevo la pipì e poi mi scordavo di rimettermele"
Io: "Bene"
Lei: "Però ci lasciammo"
Io: "Come mai?"
Lei: "Perchè una volta gli chiesi se mi avrebbe sposato e lui disse 'MA NOOOOO!'"
Io: "Che brutto colpo"
Lei: "Sì, infatti lì capii che avrei passato la mia intera vita da sola"
Io: "Ecco, sapevo che da una cazzata saremmo arrivati ad una paura odierna"
Lei: "Non è una cazzata!"
Io: "Lo credo bene, giravi senza mutande!"

Io da bambino odiavo l'asilo e quando i bambini mi si avvicinavano, tiravo loro la sabbia negli occhi. Purtroppo non ho storie simili.

martedì 1 aprile 2008

Ubriachezza Parzialmente Molesta

Anni fa, il mio amico Johnny beveva assai. Beveva davvero assai.

Un giorno, giorno nel quale si era ben riempito di alcool, andammo io e lui in giro per la val d'Ayas in macchina. Egli pareva avere una domanda, della quale non riusciva a trovare risposta.
Questa domanda era:
"Dov'è il centro della prostituzione locale?"

Egli pose questa annosa questione ai seguenti personaggi:
- Vigili
- Polizia
- Pompieri volontari
- Ragazzino
- Bambino con madre
- Madre del bambino
- Coppia di anziani

Taluni rispondevano divertiti, tal'altri meno. Comunque, se non ricordo male, i pompieri lo indirizzarono a Verres.
Johnny, però, in realtà lo sapeva già.

Tutta questa operazione prese all'incirca un'ora, nella quale Johnny rimase molto attento a non superare mai i 1.5 Km/h con il suo autoveicolo.
Questo creò ovviamente una coda mostruosa, che si prolungò per tutta la valle.

Ancora oggi, in taluni momenti, amo pensare al momento in cui la madre della bambina protesse la bambina con il suo stesso corpo, dopo aver sentito l'amena domanda.