giovedì 30 aprile 2009

Razzo

Da bambino, a scuola ero generalmente molto tranquillo e pacato. Solitamente non facevo mai niente che potesse procurarmi dei guai, ma talune volte rompevo questa regola.

Una di queste volte fu mentre ero interrogato dal professore di Italiano, alle Medie.

In pratica lui mi stava interrogando, quando ad un certo punto decise che nella classe c'era troppo rumore.
Cosi' alzo' la voce e inizio' e gridare di smettere di parlare e di fare casino.

Mentre lui faceva questo, io presi il gesso ed iniziai a disegnare un razzo, dalla forma assolutamente ed inequivocabilmente falloide.

In pratica c'era il razzo in se' che era l'asta, mentre i motori erano i testicoli. Questi tra l'altro emettevano delle fiamme.

Tutto questo mentre il professore strepitava a tutti di stare zitti e la classe invece rideva per quello che io stavo facendo.

Appena ebbi finito, cancellai tutto, cosi' il professore non se ne accorse.

Sono un genio del male.

mercoledì 29 aprile 2009

L'arte richiede pace

Da bambino (e pure adesso) non sono mai stato capace di disegnare. Quando io disegno, il risultato e' spesso ripugnante.
Capirete bene che "educazione artistica" alle medie non era esattamente la materia in cui andavo meglio: credo di aver fatto impazzire tutti i miei professori.

Vediamo la prima fase:
Inizialmente disegnavo tutto con dei tratti decisi. Questi tratti sono ancora negli incubi delle mie maestre della prima e seconda media.

Poi passai alla tecnica dei "trattini": cosi' facendo tutto sembrava morbidoso e peloso, pero' la qualita' finale era assai meglio di "ripugnante".
Purtroppo il mio estro artistico non mi aiutava: una volta la professoressa ci spiego' di questo movimento artistico nel quali gli artisti disegnavano cose di tutti giorni, ma usando colori completamente diversi dalla realta'. Magari le cose rappresentate non erano nemmeno nel loro uso quotidiano, ma in maniera del tutto diversa.

Io pensai bene di replicare l'elicottero da guerra sulla copertina di Rambo 3 per C64 mentre soccorreva un ferito. Il tutto colorato con colori a caso.

In realta' volevo solo disegnare l'elicottero da guerra, lo avrei messo dovunque con qualunque scusa.

Una volta mia madre decise di aiutarmi. Il problema e' che mia madre, a differenza di me, sa disegnare in maniera ottima. La professoressa se ne accorse, ovviamente, e mi disse "Ti ha aiutato qualcuno?"
Ed io: "No no, ho fatto tutto io"
E lei: "Sei sicuro? Perche' quello che normalmente fai qui e' MOLTO DIVERSO"
Ed io: "Eh, e' perche' a casa sono tranquillo e quindi le cose vengono meglio"
E lei: "Bene, allora cerca di fare finta di essere a casa"

La spuntai in quel modo, anche se era ovvio che mi stava graziando. Mi mise un voto buono, ma non ottimo, poiche' ovviamente non avevo fatto io il disegno.

Successivamente, ricordo che i miei soggetti furono fondamentalmente robot, mostri, cervelli umani con colonna vertebrale in contenitori (da Robocop 2 o 3), astronavi (su questo ho un altro aneddoto) e tutto quello che non era umano, perche' le persone mi venivano sempre male.

Ovviamente capirete che una cosa del genere, quando il tema della settimana era "natura morta" non poteva essere esattamente gradito alla professoressa.

martedì 28 aprile 2009

The Hall of Oddities: pubblicità Mikado

Non so se in Italia c'è, però mi fa sorridere, anche se l'idea ha qualche annetto.

Nuoto molesto

Continuiamo con la saga degli sport. Uno degli sport che praticavo da bambino era il nuoto.
In realta' non ho mai imparato niente: si', avevo imparato a nuotare, ma non ho mai avuto il coraggio di aprire gli occhi sott'acqua. In piu', quando dovevamo stare tranquilli ed aspettare, io non stavo fermo e continuavo ad andare di qua e di la', di su e di giu'.

Una volta l'insegnante di nuoto si stufo' della mia vitalita' e mi caccio' dalla piscina, dicendomi di stare in fondo.
Io non volevo, pero' per me l'autorita' degli insegnanti era praticamente legge, cosi' uscii.

La cosa che mi rattristava era che avrei saltato i tuffi, il momento migliore della giornata.

Pochi minuti dopo, il capo della piscina noto' che ero in fondo, da solo, triste e nudo (cioe', in costume).
Subito si precipito' a parlare con l'insegnante.
Immagino che la discussione fosse stata piu' o meno cosi':

Capo: "Scusi, ma quel bambino cosa fa laggiu'?"
Insegnante: "Ce l'ho mandato io. Faceva casino ed io mi sono stufata"
Capo: "Capisco la sua argomentazione, ma lei ascolti la mia: sua madre paga perche' lui faccia nuoto"
Insegnate: "Capisco l'argomento pecuniario, ma quel bambino ha bisogno di essere messo in riga"
Capo: "Le spiego meglio: i soldi che la madre di quel bambino paga vengono usati per pagare anche il suo stipendio"
Insegnate: "Inizio ad intuire dove sta andando questa discussione: lo richiamo"

Vidi il capo andare via e l'insegnante, molto seccata, mi richiamo' per fare i tuffi.

Non ricordo se l'avessi detto a mia madre, ma sono certo che se gliel'avessi detto, avrebbe risposto "Ha fatto bene!". Oggi probabilmente i genitori avrebbero fatto tutti quanti causa alla piscina in maniera comunitaria, obbligando a chiuderla, a smantellarla e a farci sopra una chiesa.

Anche col nuoto fini' entro poco tempo.

Non crediate che sia finita qui ;)

lunedì 27 aprile 2009

L'Emancipazione Sentimentale di Martin Braselo - Capitolo 18

Le due chiavi erano arrivate a destinazione. Se lo sentiva. Recentemente il suo occhio verde aveva ricominciato a vedere: vedeva verde. Non che questo fosse utile, ma era un passo in avanti. L'uomo nero senza nome camminava spavaldo, in mezzo alla gente, con “Il Portale” sotto braccio. Camminava tranquillo, senza fretta, gustandosi il lungomare. Passò di fronte ad un cinema: davano “Metropolis”, il suo film preferito. Doveva essere un cinema di quelli che fanno film di una certa età. Certo, non sarebbe stato come quando l'aveva visto la prima volta, con il pianista in sala. Che esperienza, che grande film. Sarebbe voluto entrare, ma si ricordò il dipinto che aveva sotto braccio.
Continuò a camminare, con il dipinto sotto braccio. Passò davanti ad una volante della polizia, che riceve proprio in quel momento l'ordine di perlustrare la zona dell'esposizione “Greenhouse” in cerca di indizi.
Era tranquillo: nessuno poteva vederlo.

venerdì 24 aprile 2009

Arti marziali

Rimaniamo sugli sport. Una volta, mentre andavo a basket con mia mamma, un tizio spunto' correndo e cerco' di rubarmi il borsone con dentro le cose per cambiarmi.
Non ci riusci', poiche' io lo tenni fermamente.

Credo che questo evento fece riflettere mia madre, poiche' dopo qualche tempo disse a me e mia sorella maggiore: "Dovete imparare a difendervi!" e aggiunse "Vedrete che poi mi ringrazierete"

E cosi' ci iscrisse entrambi a Judo.

Io seguivo le lezioni abbastanza svogliatamente ed il mio carnet di mosse non pareva incrementarsi molto: in ogni combattimento con chiunque tentavo sempre e solo una spazzata bassa.
Questo porto' ad un evento conturbante: mia sorella passo' alla cintura gialla mentre io rimanevo a quella bianca.

Ricordo che ci fu anche una specie di esibizione di fine anno, nella quale io feci senza pieta' la mia ottima spazzata bassa. Persi ogni incontro.

Anche il Judo fini' li.

Ricordo che un paio d'anni dopo, andando a scuola, stavo per inciampare, ma non caddi. Allora dissi a mia madre "Grazie mamma per avermi mandato a Judo! Ora magari mi capita di inciampare, ma poi riesco a non cadere!"

Dubito che quello fosse lo scopo di mia madre e dubito che si aspettasse questo tipo di ringraziamento, ma meglio quello che niente.

giovedì 23 aprile 2009

Perdere male

Da bambino ho fatto una valanga di sport, tutti senza successo e senza voglia. Tra questi, ricordo con piacere solo il tennis e la pallavolo.

Tra quelli piu' fallimentari di tutti, ricordo il Basket. Il Basket doveva essere un gioco molto adatto a me: sono sempre stato altissimo. Purtroppo, nel tempo in cui giocai, non imparai mai niente di quello che c'era da imparare, cosi' passavo la maggior parte del tempo a guardare la palla invece di guardare il gioco.

Ricordo la prima partita di campionato (per bambini). La nostra allenatrice non smetteva di ricordare i tempi d'oro, in cui il Muggio' (la squadra in cui giocavo) vinse il campionato. Ogni anno sperava che quella sarebbe stata la squadra buona, ma ogni anno veniva disillusa.

Ma quell'anno era abbastanza tranquilla, nonostante in squadra ci fossi io. Il mio compito era uno solo: difendere sfruttando la mia altezza.

Durante la partita toccai il pallone una volta sola e quella volta sola iniziai a dirigermi verso il canestro sbagliato.

Per il resto, il ragazzo a me assegnato per la difesa fece canestro una ventina di volte, nonostante io lo marcassi.

La partita fini' esattamente 106 a 6 per gli sfidanti. Ripeto: CENTOSEI A SEI.

Pareva che anche quell'anno la nostra allenatrice non avrebbe visto lo scudetto.
Dopo quella partita, mi venne una di quelle malattie che vengono una volta sola, mi pare la scarlattina. Dopo quella, un'altra ancora, cosi' non potei andare agli allenamenti tipo per sei mei.

Riuscii solo a fare una partita in Maggio. Stavamo vincendo, poi l'allenatrice, ormai sicura del punteggio, mi fece entrare.
Perdemmo.

Non giocai piu' a basket.

mercoledì 22 aprile 2009

I colori della magia

Non è del libro di Terry Pratchett che intendo parlare, ma di una ragazza che conobbi una decina di anni fa.

In pratica mentre tutti quanti andavamo al Kapuziner, un locale bavarese vicino a casa mia, una tizia in macchina ci parlava del suo potere soprannaturale.

In pratica ella poteva vedere l'aura della gente.

Allorchè noi le chiedemmo "Noi di che colore abbiamo l'aura?"
E lei disse "mettetevi lì, perchè qui non la vedo che c'è troppa luce".

Tutti quanti vollero sapere il loro colore: c'era chi era viola, che azzurro, chi verde.

Ed io? Io come sempre sono riuscito a distinguermi dalla massa: la mia aura è TRASPARENTE.
Lei disse che significa che sono puro e che sono una buona persona. Dicendo questo, non si rese conto che quindi stava dicendo a tutti gli altri, dotati di aura colorata, che erano un branco di stronzi.

Bei tempi (quelli lì).

martedì 21 aprile 2009

Cassettone atavico

Il mio amico Pao in passato aveva un cassettone.
Un cassettone come tanti, dopo tutto. In realtà no, questo cassettone era unico nel suo genere.

In pratica aveva questa peculiarità: ogni tanto il cassettone "bussava".
Cioè, chi era in casa sentiva "TOC! TOC!" ed era il cassettone.
Ogni volta che questo accadeva, entro pochi minuti chiamava un parente, dicendo che qualcuno in famiglia era mancato.

Questo accadde circa tre volte al mio amico e molte altre volte nel passato della famiglia. Dopotutto il cassettone svolgeva un compito scomodo in maniera discreta.

Purtroppo la famiglia del mio amico Pao non amava avere oggetti di tal risma nella propria casa, così lo vendettero.

Chissà se si è adattato alla nuova famiglia che lo ha ospitato. Se l'ha fatto, è una volgare prostituta.

lunedì 20 aprile 2009

giovedì 9 aprile 2009

Vacanze pasquali

Come ogni anno, anche quest'anno si ricorda e si celebra la morte di nostro signore Gesù Cristo.

Per tale motivo anche quest'anno ci sarà delle vacanze anche su questo blog, che termineranno il 20 Aprile. Felicitazioni a tutti quanti, insieme al Papa e tutti i suoi amici, ricordando quei momenti felici (per tanti tranne uno).

Auguri a tutti!

PS: mi si dice che la festa non è per la morte, ma per la resurrezione. Alla fine per i santi si ricorda la morte. Vabbè :D

Ricordiamo qui cosa ha detto Radio Maria a proposito del terremoto: che è un regalo di Dio agli Abruzzesi, che potranno così provare un pochino la passione del Cristo.

GRAZIE GESU'! Ma niente regali, grazie.

Visita di Leva

Quando compii 18 anni, andai come tutti a fare la visita di leva, che ai tempi era di tre giorni.

Vediamo come si svolse.

- Esame della potenza dei polmoni:
Militare: "Soffia qui!"
Io: "Ok!"
Soffio. Soffio tanto forte che la lancetta sale oltre il limite e la punta della matita ceh traccia il grafico si rompe.
Troppo forte.

- Esame della vista dell'udito:
Militare: "Ci vedi?"
Io: "Si'!"
Militare: "Ci senti?"
Io: "Si'!"
Militare: "A posto"

- Esame della postura, della camminata e delle proporzioni:
Eravamo tutti in coda ed io ero in fondo. Mi sporsi per vedere quanto mancava.
Militare: "TU! Tu che ti sporgi! Come ti chiami?"
Io: "Ehm.. Alessandro Monopoli"
Il militare cerca la mia cartella, la mette in cima alla lista e dice:
Militare: "Mi sei simpatico! Salta tutta la fila e vieni qui"
E cosi' mi evito circa due ore di fila.
Maro' che culo.

- Esame delle urine
Oh, non c'era verso, non riuscivo ad urinare. Allora ho saltato quella sessione di urinamento, ho bevuto tipo 10 Coca Cole e poi non ci sono stati problemi.

- Esame dei testicoli
Il terrore di tutti: il momento in cui il medico ti soppesa i testicoli.
Non l'ho fatto. In pratica il tastatore c'era solo per la precedente sessione di urinamento e quindi, visto che l'avevo saltata, il medico scrisse "TUTTO A POSTO!" nella sezione testicoli.

Esito: Abile ed arroulato.

Bei tempi quelli li'.

mercoledì 8 aprile 2009

Ancora Nerd

Questa volta giocando al gioco "Vampiri : La Masquerade".

Master: "C'è davanti a te un vampiro"
Giocatore: "Sembra pericoloso?"
Master: "Molto. Cosa fai?"
Giocatore: "GLI TAGLIO LA TESTA!"

Il giocatore muore in due turni. Troppa sicumera.

martedì 7 aprile 2009

Nerdacci

Tutti noi sappiamo che la persona che scrive questo blog e' un brutto nerd.
Viene qui ora riportato, quindi, un aneddoto di quelli presi dalle sessioni di gioco di ruolo a D&D.

Master: "C'e' una botola"
Giocatore": La apro. Cosa c'e' dentro?"
Master: "Dentro e' troppo buio per vedere"
Giocatore: "Quanto e' larga?"
Master: "Beh, abbastanza, circa un metro e mezzo per un metro e mezzo"
Giocatore: "Quindi ci posso entrare?"
Master: "Si, se vuoi puoi"
Giocatore: "Allora entro!"
Master: "No, aspetta... sei SICURO SICURO di vuoler entrarci dentro?"
Giocatore: "Ah, no... MI BUTTO!"

Dentro c'erano le lame di metallo e il giocatore e' morto.
Pensate a questo accadimento se fosse nella vita reale: vedi un buco nero nel terreno.
Non vedi il fondo. Non sai quanto e' profondo.
TI BUTTI DENTRO.

Intelligente, no?

lunedì 6 aprile 2009

La buona pizza

Prima di partire, ricordo ai miei amati lettori che io vivo in Inghilterra. E' importante specificare che non mi trovavo in Italia durante gli accadimenti che vengo teste' a raccontarvi.

Bene, partiamo.

Qualche giorno fa ho pensato "Potrei mangiare la pizza!" cosi' sono andato in una pizzeria (che fa anche panini e kebab) vicino a casa mia e mi sono preso una margherita.

Mi sono quindi recato a casa per mangiare. Sono entrato in casa, ho messo il cartone con dentro la pizza sul tavolo e l'ho aperto.
L'ho aperto, ne ho respirato le emanazioni ed ho vomitato SUBITANEAMENTE.

ALL'ISTANTE! Neanche avessi aperto aperto un barile pieno di sterco.

Finito che ebbi di rimettere, mi trovai con il problema di dover buttare via questa ottima pizza.
Come fare, se solo l'avvicinarmi aveva effetto emetico istantaneo?

Decisi quindi di avvicinarmi in apnea e buttare la pizza in un sacco della spazzatura senza respirare.
Dopo averlo fatto, ho spruzzato un deodorante per interni, allo scopo di scacciare la pestilenza.

Questo mi ha insegnato che in Inghilterra la pizza NO.

NO!

venerdì 3 aprile 2009

Scherzi allegri con la coca cola

La mia prima notte passata in un luogo che non fosse casa mia con i miei genitori è stata in una gita di due giorni alle medie.

In quella occasione ricordo che con tutta la classe facemmo un casino pazzesco tutta la notte, in particolare le ragazze, che non la smettevano di gridare come delle sceme ogni volta che qualche tizio entrava nella loro stanza.

Roba di questo tipo:
Arriva uno e dice "Ciao ragazze"
E loro "IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII VAI VIA!"

Una rottura di scatole del genere.

Comunque veniamo al titolo. Un nostro amico ci aveva buttato l'acqua sul letto, così per ridere.

Noi facemmo la stessa cosa con il suo, però con la coca cola. Lui, spavaldo ci dormì dentro lo stesso, per svegliarsi il mattino dopo appiccicoso in ogni parte del corpo. A quanto pare nemmeno lavarsi era servito molto.

Purtroppo notammo che il nostro scherzone era stato un po' troppo estremo: avevamo pure sporcato il muro. Ci mettemmo contro lenzuola e cuscini per coprire, proprio in tempo per l'appello.

Che fighi.

giovedì 2 aprile 2009

Il nostro amichevole update delle key word

Questa volta le metto TUTTE. Abbiamo davvero delle ottime entry:

5 6.76% alessandro monopoli
4 5.41% zombie strippers
3 4.05% fime porno
3 4.05% scherzi più belli
2 2.70% monopoli porno
2 2.70% film estremi
2 2.70% comune amore libero
2 2.70% cose curiosi con cavalli
2 2.70% le ragazze di oggi
2 2.70% chantry
1 1.35% blog ragazze 15 anni
1 1.35% pompini a rescalda
1 1.35% il prossimo film di final fantasy
1 1.35% monopolio rosso magenta
1 1.35% porno vedo
1 1.35% musica descrittiva
1 1.35% lauro vespe
1 1.35% alessandro monopoli blog
1 1.35% parallelepipedo disegno tecnico
1 1.35% monopoliano
1 1.35% gli scherzi piu belli
1 1.35% ragazze di monopoli
1 1.35% scene pompino con vomito
1 1.35% accion mutante film
1 1.35% accadimenti nel mondo 2009
1 1.35% fellatio bambino
1 1.35% versione il giudizio di alessandro
1 1.35% usanza di fare i falò
1 1.35% firme msn
1 1.35% giochi tamo tamo
1 1.35% monopoliano blogspot
1 1.35% ginecologo maniaco
1 1.35% redtube donne scopano cani
1 1.35% poesie di amore
1 1.35% 14 aprile eventi e accadimenti
1 1.35% mia moglie e il ginecologo
1 1.35% sculacciate filmati
1 1.35% fields of jena
1 1.35% re del mondo
1 1.35% anulare mano
1 1.35% i scherzi piu belli
1 1.35% figlia ginecologo porno
1 1.35% concetto di infinito
1 1.35% i matrimoni nel burkina faso
1 1.35% ecce bombo recensione
1 1.35% foto trochey valle d'ayas
1 1.35% falo monopoli
1 1.35% porno.2
1 1.35% pistole ad acqua
1 1.35% algoritmo skyline
1 1.35% porno blogspot
1 1.35% dottor alessandro monopoli
1 1.35% ragazze di 15
1 1.35% pallina rimbalzina
1 1.35% brillantina rimbalzina
1 1.35% mammelle giganti
74 100.00%


Commentiamo i migliori:

"monopoli porno" : spero solo che io non c'entri nulla

"cose curiosi con cavalli" : immagino che sia "cose curiose", ma mi colpisce che qualcuno cerchi cosa si puo' fare con i cavalli di curioso.

"blog ragazze 15 anni" : questo deve essere davvero un bel personaggio. Immagino cerchi i blog delle tipe di 15 anni, nella speranza che raccontino qualche cosa sconcia che hanno fatto col ragazzo. Poi magari e' mia sorella, chi lo sa.

"pompini a rescalda" : A RESCALDA!

"fellatio bambino" : non so se intenda "fellatio a un bambino" o "fellatio da un bambino", ma e' agghiacciante in entrambi i sensi. Mi inquieta che il mio blog si trovi con roba del genere.

"redtube donne scopano cani" : questa mi piace per la precisione.

"mammelle giganti" : immagino che si parli di mucche :)

SEMPRE MEGLIO! Vedo che il porno in ogni sua forma (legale o meno) porta comunque qui.
Sara' contento il moige, immagino.

Il muro e' piu' duro del pugno

Un mio amico, Stefano, una volta mi invito' a casa sua a giocare a super street fighter 2.
Di recente la sua sua ragazza l'aveva lasciato, cosi' mi mostro' i segni del suo dolore interiore.

In pratica mi porto' in camera sua e mi mostro' il muro, che era tutto puntellato di macchioline. In pratica aveva preso a pugni il muro fino a che non ha iniziato a sanguire. Allora ha pensato "figata!" e ha continuato, perche' i veri duri non si fermano di fronte al sangue.

I miei amici sono sempre oltre.

mercoledì 1 aprile 2009

Rigurgitazioni: un excursus

Durante gli anni, ho vomitato in vari luoghi e in varie occasioni.
Vediamone alcune, che non meritano una entry intera in questo blog ma comunque meritano di essere citate:

- Sulla giostra a disco volante, mentre andava, a Gardaland. Non vorrei mai essere quello che è venuto dopo di me in quel posto a sedere.

- A Gardaland, in un vaso.

- A Gardaland, su una giostra a forma di nuvola mentre cantavo "Mi sa che ora vomito"

- A casa di un mio amico, guardando il film "The Hole"

- Sul mio braccio, mentre ero in classe alle superiori, per poi scrollarlo addosso a tutti i miei fortunati vicini.

- In macchina di un mio amico, con la portiera aperta a macchina in moto, nel centro di Legnano.

Bei momenti.