venerdì 30 maggio 2008

Open Bar

Svariati anni fa, la mia amica Paola venne assunta come cameriera per un lavoro estivo in un Hotel con bar al piano terra.

Lei era molto gentile con noi, difatti quando c'era lei a servire, potevamo chiedere qualunque cosa senza doverla pagare :D
Questa cosa ebbe varie fasi:

Prima Fase: Paola ci fa pagare magari una cosa su tre

Seconda Fase: Non paghiamo più niente

Terza Fase: Ci prendiamo le cose direttamente dal bancone, compresa la birra alla spina e le cose nel frigo.

Pensandoci oggi, alla fine avremo consumato roba per non più di 50.000 lire, però ai tempi ci era sembrato di aver consumato per miliardi.

Immagino che se questo post venisse letto dal proprietario, riderebbe un po' meno respetto a tutti gli altri :D

giovedì 29 maggio 2008

Le ortiche come mano di Dio

Molti anni fa, arrivai in montagna a Luglio, in un periodo in cui c'eravamo solo io e Giovanni. Giovanni aveva con sè il suo piccolo cugino.
In generale i bambini mi inquietano e stufano, poichè fanno domande noiose, parlano in continuazione e vogliono fare cose.

Questo bambino in particolare spingeva molto sul chiedermi cose e parlare.

Una volta me ne andavo allegro e felice in bici, quando intravidi in lontananza il cugino di Giovanni. Terrorizzato, girai la bici e fuggii.

Il buon Gesù non dovette ritenere questa azione particolarmente virtuosa, difatti all'istante la catena della bici cadde, facendomi cadere nel prato a fianco della strada.
Questo prato era un prato di ortiche.

Quando ne venni fuori, piuttosto triste e contuso, al danno si aggiunse la beffa: il cugino di Giovanni era arrivato lì ed aveva iniziato a parlare.

Solo a pensarci mi annoio.

mercoledì 28 maggio 2008

Il Re delle figure di merda

Questa è una delle figure di merda più grandi della mia vita. Vediamola.

L'anno scorso sono uscito dal lavoro con un mio collega. Egli stava andando alla sua macchina.
Mi disse: "Vedi un maggiolino giallo?"
Ed io: "Sì! Eccolo la un fondo. Chi è quella signora lì di fianco? Tua madre?"
E lui: "No, è mia moglie"

Già così non sarebbe male: una discreta figura di merda. Ovviamente non mi sono di certo limitato a questo.
Il giorno dopo, mi scrive su MSN uno con l'avatar tutto nero e come nome "UT". Pensavo che fosse un mio amico che aveva l'avatar nero. Lo aveva da un paio di giorni.

Questo mio amico legge sempre le mie frasi sceme ed io quel giorno avevo messo questa storiella come firma su MSN.
Lui scrisse: "Ci sono stati degli strascichi"

Io ho pensato: "Sicuramente vuole sapere della frasetta e si è dimenticato il punto interrogativo"

Gli scrissi: "Non lo so. La frase di oggi è di una figura di merda che ho fatto con un mio collega. In pratica lui ha una moglie che... ecco... ehmmm... hai capito, no?"

E lui: "Monopoli, sono IO il tuo collega"

Al che realizzai che quel giorno il mio collega si era messo l'avatar nero, come il mio amico.

Ora capirete perchè questa figura di merda è una delle più grandi della mia vita.

martedì 27 maggio 2008

Uomini che non ci stanno

Qualche anno fa, ci trovavamo alla gelateria "Il Golosone" a Champoluc. Sara decise che quello era il momento giusto per raccontarci una storia delle sue.

Ella, in quegli anni, dava lezioni di latino a dei ragazzi. Talune volte questi ragazzi le piacevano, quindi cercava di circuirli e sedurli.

Quella volta fece così: lo portò in camera da letto, si levò la maglia ed il reggiseno e si distese sul letto. Il ragazzo si avvicinò, ma in quell'istante suonò il telefono. Subito il ragazzo saltò al telefono, al quale rimase per circa mezz'ora o quaranta minuti, ridendo e scherzando del più e del meno, mentre Sara si trovava distesa desnuda sul letto.
Finita che fu la telefonata era ormai tardi, così Sara si rivestì e se ne andò.

Prima di gridare all'abominio ed alla totale pazzia del ragazzo, farò meglio a spiegarmi.
Sara non era esattamente splendida. Cioè non Così. Proprio no. No.

lunedì 26 maggio 2008

Amor c'ha amato non perdona

Anni fa, il mio amico Pao stava con una ragazza.

Nel bel mezzo del cammin della loro vita, questa ragazza decise di lasciarlo, per mettersi con un altro ragazzo.

Egli non sembrò voler accettare questo accadimento, tanto che un giorno architettò un piano diabolico.

Vediamolo.

Si era informato tramite dei suoi amici per trovare un giorno in cui la sua ex sarebbe uscita con questo ragazzo.
Una volta saputa la data, chiamò me ed un mio amico mio omonimo. Subito entrambi ci mostrammo entusiasti di aiutarlo, anche se ovviamente qualcuno voleva esagerare: il mio omonimo voleva portare dell'acido da buttare sul parabrezza della macchina.

Con nostro sommo scorno, arrivata la data dello svolgimento del piano, lui non portò l'acido. Così ripiegammo su delle patate, che sarebbero dovute entrare nel tubo di scappamento della macchina, per non farla partire.

Così iniziò il piano.

Fase 1: Partimmo dalla casa di Pao alla volta della casa della ex-ragazza.
Fase 2: Attendemmo il ragazzo, per poi seguire i due innamorati fino al locale nel quale sarebbero andati.
Fase 3: Il piano diceva "Immettere le patate nel tubo di scappamento della macchina del nuovo ragazzo"

Capirete che la fase 3 si presentava problematica.
Pao: "Ale, vai tu"
Io: "Ma va, sei tu che vuoi bloccare la macchina. Vai tu"
Pao: "Vabbè, vai tu 'Altro Ale'"
Omonimo: "No, sono stanco"

Come finì? Che come dei pirla girammo intorno alla macchina per mezz'ora, per poi andare via sconsolati.

Quindi il piano fallì del tutto. Meglio così: mi sa che c'era qualcosa di penalmente perseguibile in tutto questo :-)

venerdì 23 maggio 2008

Festa di compleanno con sole donne

Qualche anno fa andai con Pao ad una festa di compleanno di una sua amica.

All'arrivo mi accorsi una cosa peculiare: vi erano solo ragazze. Queste erano le sue compagne di classe, giacchè nella classe di Pao erano tutte ragazze tranne lui ed un altro, che non c'era.

La serata fu interessante: una di queste cercò di convincermi a suonare con il suo ragazzo, che suonava tanto bene la chitarra. Si premurò di farmi sapere le sue zone erogene: il braccio, uno dei due seni ed i capelli.

Purtroppo quella sera mancava l'ex ragazza di Pao, una ragazza che gli aveva spezzato il cuore. Fece molta fatica a dimenticarla, ma lasciamo questa storia per lunedì :)

giovedì 22 maggio 2008

Descrizioni sommarie

Qualche anno fa, il mio amico Andrea (che per non confonderlo con gli altri, sarà "Pao") mi spinse ad uscire con una sua amica.

Allora gli chiesi: "Com'è?"
E lui: "E' simpatica"
Io: "Eh vabbè, poi?"
Lui: "E' bionda"
Io: "E poi?"
Lui: "E' simpatica"

Già questa descrizione mi aveva fatto capire che forse questa ragazza non era esattamente Ana Beatriz Barros, però ho pensato che dopotutto sarebbe stato divertente.

Il buon Pao mi organizzò una serata alla quale sarebbe stato presente anche lui. Quando arrivammo a casa di questa ragazza, suonai il campanello. Ella rispose immantinente, dicendomi che scendeva subito.

Pochi istanti dopo, vidi scendere dalla scala una tizia. La guardai e dissi: "No Pao, non è lei, è una signora che è scesa prima"
E lui: "No no, è lei"

Questo ci fa intuire la beltade di questa ragazza. Successivamente, Pao mi ebbe a dire : "Comunque te lo avevo detto".
Ed io dissi: "Cosa mi avevi detto?"
E lui: "Niente. Dovevi capire"

mercoledì 21 maggio 2008

La Festa della Luna

Anni fa, io ed i miei amici andammo ad una cosa chiamata "La festa della Luna".
Ricordo che prima di andarci, passammo prima a prendere un tale noto a me come "L'Elettropirla", per non so quali motivi. In realtà temo fosse tutta invidia, giacchè poi passammo a prendere la sua ragazza e questa era una figa stratosferica.

Una volta arrivati lì, ci inoltrammo nel bosco. Non fu difficile trovare la festa: il rumore dei bonghi era percepibile sin da fuori dal bosco.
La festa era così organizzata: Niente.

Cioè, nessuna organizzazione: i ragazzi andavano lì con il loro bongo, si mettevano vicino agli altri, attorno al fuoco enorme nel centro, e facevano un macello bastardo. Tutto questo mentre venivano fumati chili e chili di canne.
Ricordo che l'Elettropirla non apprezzò molto la serata: lui era un rocker ed i bonghi lo importunavano.

Ecco come procedette la serata: prima i ragazzi suonarono i bonghi. Poi si alzarono e se ne andarono.
La prima parte era durata dalle 21 alle 7 del giorno dopo, quindi dopotutto il programma della festa non era stato particolarmente vario. Di quella serata ricordo che tutti i miei amici, prima o dopo, vomitarono tutto ciò il loro stomaco aveva in sè, mentre io me ne stavo con l'Elettropirla che si lamentava. Ogni tanto arrivava la sua ragazza, ma poi se ne andava, troppo presa dalle canne, dall'alcool e dai bonghi.

Non sono più andato alla Festa della Luna

martedì 20 maggio 2008

Africa: due mani per due usi

Vi ricordate il viaggio in Africa del mio amico Loris?

Bene, dovete sapere che nel Burkina Faso, la gente ha impostato l'uso delle sue mani per due usi precisi: con la mano destra di mangia, mentre con la mano sinistra ci si pulisce il deretano dalle scorie.

Capirete che se uno mangia con la sinistra, la gente lo guarderà male.
Il mio amico Jack mi dice: "E' molto importante non sbagliare". Come dargli torto?

lunedì 19 maggio 2008

Donne che anelano onanisti

Anni fa suonavo la batteria con un gruppo di mega grezzoni thrashoni. Una volta suonammo al Mediterranee, una discoteca di fighetti a Legnano. Come ottennero dei mega grezzi come noi di suonare in un posto di fighetti? Semplice: suonammo alla festa delle scuole, quindi tutti i gruppi che volevano potevano suonare.
Mentre ero lì, facendomi i fatti miei, si paleso una ragazza. Questa ragazza era una figa di discrete proporzioni, quindi quando si palesò, la ascoltai con gioia.

Ella mi disse: "Scusa, sai dov'è Ema?" Ema era il chitarrista del gruppo in cui suonavo.

Io dissi: "Non saprei, ora te lo cerco"
Lei: "Gli puoi dire di venire dove sono io?"
Io: "Ma certo!"
Stavo per andare, quando mi ricordai che mancava una informazione fondamentale:
"Scusa, tu chi sei? Chi gli devo dire che sei?"
E lei: "Sono la tipa che si deve fare"
Ed io: "Ok, perfetto!"

Andai da lui e gli riferii il messaggio. Finita la serata, gli chiesi: "Allora, te la sei fatta?"
E lui: "Sì sì, tutto a posto. Poi dopo mi sono fatto una bella sega e sono andato a casa"

Io: "Ma come? C'era lì quella figa e tu ti sei fatto una sega?"
Lui: "Oh, per me la sega è sacra. Anche dopo aver scopato io mi faccio una sega"

Che altro aggiungere?

venerdì 16 maggio 2008

Cerbottane e catene per la gioia del giovane

Anni fa, quando avevo sui 16/17 anni, giravo con una compagnia i cui componenti potevano disporre di ammennicoli divertenti.

Uno di questi aveva una cerbottana. Non una penna bic senza il tubino dell'inchiostro, ma una vera cerbottana, lunga e bella.

Una volta si presentò da noi con questa cerbottana, un po' di dardi e una catena con lucchetto.
Che ci fece?

Beh, girammo un po', fino a trovare un cancello che ci piaceva. Lì il mio amico scese e incatenò il cancello con la catena ed il lucchetto: l'unico modo per toglierre la catena era avere la chiave, oppure una buona lima e tanto tempo.
Immagino che il signore, aprendo il cancello il giorno dopo, non disponesse di nessuno di questi elementi. Immagino le risate per lo scherzone.

E la catena era sistemata.

E che ci fece con la cerbottana? Semplice: quando trovava una macchina che gli piaceva, sparava un dardo in una ruota, in modo che questa iniziasse a sgonfiarsi.
Immaginate le risate il giorno dopo, quando il proprietario della macchina scopriva che la gomma era a terra perchè un tizio l'aveva bucata con un dardo.

Eh, che tempi rigogliosi.

giovedì 15 maggio 2008

Libertà di guardare

Il mio amico Davide mi ha raccontato una storia che desidero condividere con voi, giacchè mi pare possa essere sollazzevole.

Egli talune volte va allo Zoe, un locale per sfigati e dark a Milano. Lì questi sfigati non trovano molto per loro, mentre il dark trova l'elemento che si accoppia con lui in maniera perfetta: la troia dark.
Questa creatura (la troia dark) è una ragazza con la gentile abitudine di consegnare il proprio corpo all'uso di uno o più dark, a secondo della noia che ha.
Ella in realtà non sa bene cosa sta facendo, ma sa che è trendy, come gli H.I.M.

Bene, il mio amico Davide se ne stava seduto tranquillo, quando ad un certo punto una coppia di elementi sopracitati si è seduta vicino a lui. La ragazza, evidentemente annoiata, ha deciso di tirarsi un po' su la gonnellina e di farsi deflorare lì dove stava dal suo ragazzo, che la accontentò (ovviamente con tutta la noia di vivere insita nell'essere dark).
Davide pensò: "Beh, ma se loro possono scopare di fianco a me, allora io posso toccarmi e fare versi"
Così iniziò a massaggiarsi l'asta virile guardandoli e grufolando. La coppia fuggì in un istante.

Allora io dico: Se copuli in pubblico non ti puoi aspettare che tutti si girino! Anzi, se copuli in pubblico, devi accettare che qualcuno intorno a te faccia lo stesso, anche con sè stesso.

Anzi, credo che dovremmo fondare un partito: "Partito dell'amore". Dalla regia mi dicono che sono arrivato tardi.
Dannazione.

mercoledì 14 maggio 2008

Esami divertenti, ma senza eccessi

Qualche anno fa stavo dando i miei ultimi esami all'Università. Era un periodo piuttosto drammatico, giacchè mi ero imposto di recuperare un anno intero, nel quale non avevo fatto nulla.
Uno di questi esami era "Linguaggi formali ed automi", un esame che trovai molto interessante.
Ricordo che il professore, qualche giorno prima dell'esame, postava sempre sul sito dell'Università l'ora ed il luogo dell'esame.
Quella volta non lo fece.

"Dannazione", mi dissi. Nonostante questo, in genere l'esame era sempre nel suo ufficio alle 10 di mattina, così di buona lena mi sveglia ed andai comunque.
Molti altri ragazzi avevano avuto lo stesso pensiero, ma l'ombra del disastro presto si allungò su di noi: come prevedibile, il professore non si presentò.

Io, turbato, andai a cercare un terminale Internet, per cercare i ricevimenti. Il professore riceveva il giorno seguente.
Il giorno seguente, di buona lena, mi sveglia ed andai di nuovo. Lì, attesi il professore fuori da un aula. Lo fermai e gli dissi dell'esame. Lui si scusò infinitamente e mi fece fare l'esame all'istante, donandomi un 24. L'esame in sè fu interessante: mi fece tre domande e basta. Così poche perchè il professore veniva continuamente interrotto da altri professori che volevano discutere con lui di argomenti di ogni genere, per lunghi minuti.

Finito l'esame, tirai un sospiro di sollievo e me ne andai. Nella piazzetta del DICO, trovai un gruppo di ragazzi, che discutevano appunto dell'esame saltato. Uno declamò : "Entro una settimana faremo un ricorso ufficiale e fisseremo una nuova data il prima possibile, di certo prima del prossimo appello!"
Tutti, ringalluzziti, dissero "Giusto! Ci deve fare un'altro appello!"
Al chè io, timidamente, dissi: "Beh, io l'esame l'ho appena fatto... Sono andato dal professore e mi ha fatto fare l'esame subito"
Tutti mi guardarono strabuzzando gli occhi e fuggirono subito dal professore.
Tutti tranne il banditore, che se la prese con me perchè non avevo seguito le linee ufficiali degli studenti.

Anni dopo ebbi a pensare su quell'evento. Conclusi che il banditore era un pirla.

MEGABOOST!

Ieri ci sono state più di 2000 visite :) E' tutto merito di Simone "Karat45", un mio amico e redattore del sito "ArsLudica", per il quale ogni tanto scrivo anche io.

Ogni tanto, quando lui ritiene che un mio post sia particolarmente divertente o interessante, lo segnala sul sito "OKNOtizie": in genere quando lo fa lui ho un sacco di contatti in più. Un giorno ne ho segnalata una io e ho avuto sì e no due visite :D

Grazie Karat, te ne devo una (che cosa?)

martedì 13 maggio 2008

Uomini con Ferrari

Anni fa conoscevo una ragazza con comportamenti inusuali ma divertenti.

Una sera c'erano tutti i miei amici ed anche lei. Un mio amico le chiese:
"Come va con quel tale con la Ferrari?"
Lei: "L'ho lasciato"
Lui: "Ma come mai?"
Lei: "Non voleva lasciare la sua ragazza"
Lui: "Beh, mi sembra giusto. Come lo hai lasciato?"
Lei: "Me lo sono scopato"
Lui: "Ma come??"
Lei: "Così capisce cosa si perde"

Conosco solo la gente migliore.

lunedì 12 maggio 2008

Ales

Il primo giorno di scuola della prima elementare fu per me un bel giorno: mi svegliai con enorme gioia e non vedevo l'ora di recarmi all'edificio scolastico.

Quando iniziò la lezione, la maestra ci chiamò alla cattedra, facendoci prendere una barchetta di carta con su scritto il nostro nome. Quando fu il mio turno, la trovai al terzo tentativo.

Dopo aver trovato la barchetta, la maestra faceva due domande: "Conosci qualcuno dall'asilo?" e "Qual'è il tuo soprannome a casa?"

Io non ero andato all'asilo, poichè mi repelleva e schifava, però notai che tutti ci erano andati, così quando la maestra mi chiede "Conosci qualcuno dall'asilo?" io risposi: "Sì!"
Al chè la domanda terribile: "Chi conosci?"
Io indicai un po' di gente a caso, che fortunatamente non ebbe nulla da ridire. Allorchè mi pose la seconda domanda : "Qual'è il tuo soprannome a casa?"
Ed io dissi : "Ale!"
Arrivò così la punizione divina per la bugia. La maestra rispose: "Come hai detto? 'Ales' ? "
Io avevo sei anni ed era il mio primo giorno di scuola, quindi dissi:
"Eeeh... Ehhmmmmm.. Sì Sì!"

Per tutti i cinque anni della scuola elementare io fui, per tutti i miei compagni di scuola, "Ales". Ma che abbreviativo è "ALES"? Che è? Quando mai si è sentito?

Capirete bene che già il secondo giorno di scuola fu da me accolto con minore entusiasmo.

venerdì 9 maggio 2008

Pistole ad acqua e più

Anni fa, tra i nostri amici, c'era un ragazzo chiamato Alessandro, come me. Egli aveva degli hobby piuttosto molesti.

In pratica aveva comprato il Liquidator (una pistola ad acqua) più grande che c'era e si divertiva a girare per le strade con la sua macchina, sparando alla gente oppure dentro le case.

Tutto questo era fastidioso ma dopotutto non terrificante. Il problema è stato quando è passato dalle pistole ad acqua alle pistole a gas.

Una volta si fermò da una prostituta sul ponte per la Standa a Castellanza. Questa (o questo) gli chiese che voleva. Lui estrasse la pistola e le (gli) sparò ad una gamba, facendole(gli) del male.

Capirete che la donna (l'uomo) si incazzò assai, giacchè nonostante la pistola a gas non sia letale, di certo bene non fa.
Il mio amico andò sotto al ponte con la macchina, ma sopra c'era la prostituta ad attenderlo con una bottiglia, che gli venne scagliata contro.

Non accadde nulla, poichè la bottiglia mancò il bersaglio di poco, ma questo bastò a convincere il mio amico che sparare con le pistole a gas alle prostitute non è la scelta più intelligente che un uomo possa fare.

giovedì 8 maggio 2008

Menzogne Deleterie

Tra i miei amici, vi è un ragazzo di colore che chiameremo "Andreino", poichè è più piccolo rispetto agli altri Andrea.

Questo ragazzo racconta delle curiose bugie: queste, a differenza di quanto si fa di solito, non cercano di renderlo più figo algi occhi della gente. Al contrario, lo rendono il più sfigato della Terra.

Ad esempio: c'è stato un periodo in cui lui stava con una ragazza di una bruttezza abismale. Lui ci raccontava storie incresciose:

Lui: "Una volta ero in giro e farmi i fatti miei, quando ad un certo punto ricevo una telefonata delle gemelle"
Noi: "E chi sono?"
Lui: "Sono due strafighe pazzesche della madonna. Mi hanno detto che volevano assolutamente scoparmi tutte e due assieme"
Noi: "E tu?"
Lui: "Eh, ho detto loro che non potevo venire lì, perchè ero molto stanco e cose così"
Noi: "Ma sei scemo?"
Lui: "Beh, sì, però in effetti ero stanco e la mia ragazza era a casa e magari ci rimaneva male"
Noi: "Ah, quindi dovevi andare dalla tua ragazza"
Lui: "No no, semplicemente lei era a casa edio stavo andando a casa mia"
Noi: "E quindi? Ah, non volevi tradirla"
Lui: "No, è che ero stanco"

Ma quante palle

mercoledì 7 maggio 2008

Se non hai l'arte, non puoi metterla da parte

Io e l'arte del dipingere non siamo mai stati particolarmente uniti: il massimo che io riesca a fare è una pletora di omini stilizzati che fanno cose e vedono gente.
Se ora, che ho 28 anni, non riesco a fare niente di meglio di quegli omini, capirete bene che da bambino non poteva che essere peggio.

Basti pensare che una volta mia madre mi comprò il nuovo colore "verde oliva". Ne ero così felice che dovevo assolutamente utilizzarlo, ma la maestra ci chiese di fare un disegno sulla storia che ci aveva appena letto: aveva a che fare con una barca nel mare.
Io feci il mare (una roba blu), feci la barca (una roba rettangolare) e poi, a lato, ci misi una piccola isola e su questa isola ci misi un ulivo, con delle belle olive grosse e verdi oliva.

Nonostante questo vi fu un momento in cui la mia arte venne apprezzata. Una volta, la scuola elementare di Muggiò fece un concorso di pittura aperto a tutti gli studenti (i bambini). Io decisi di partecipare.
Disegnai un campo di grano che vedevo sempre da "ancora più bambino di quel che ero": nel momento in cui disegnavo, il campo non c'era più e ci stavano facendo delle case.
L'idea venne apprezzata molto, tanto che vinsi. Vincemmo a parimerito io e mia sorella. Sembrerebbe una cosa fatta apposta, ma i giudici scoprirono che eravamo fratelli solo alla premiazione.

Il premio era una bicicletta, che posseggo ancora e talune volte uso (ma talaltre no).

La morale di questa storia è: se non sai disegnare, devi fare un concorso ed i giudici sono anziani, punta molto sul disegnare le cose come erano ai bei vecchi tempi.

martedì 6 maggio 2008

Movimenti rivelatori

Una volta era in un parcheggio (lo stesso della Clio) con un mio amico. Era notte, credo intorno all'una. Ero lì col mio amico e stavamo discutendo del più e del meno. Ad un certo punto mi accorgo, con la coda nell'occhio, che qualcosa si sta muovendo. Guardo bene e mi accorgo che una BMW, prima assolutamente ferma, aveva iniziato ad ondeggiare.

Quel posto doveva essere particolarmente ispirante.

lunedì 5 maggio 2008

Il Papa ci salverà tutti

Un mio amico, un paio d'anni fa, andò in vacanza in Croazia.

Lì, ad un certo punto della sua permanenza, si trovò a dover dormire da qualche parte.
Dove si trovava, vi erano molte case i cui occupanti affittavano gentilmente una camera per dormire.

Il mio amico e la persona con cui era andato decisero di usufruire di tale possibilità.

Andarono alla casa di una vecchia signora. Quando si trovarono lì, purtroppo non ricordarono una parola.

Fu allora che l'amico fece il gesto errato: estrasse il vocabolario.
Di per se non sarebbe niente di sbagliato, però il vocabolario aveva in copertina una bella bandiera Jugoslava.

Subito la donna iniziò a strepitare qualcosa tipo "Serbi! Serbi! Via! Via!".
La gente in strada iniziò a sentire e qualche facinoroso iniziò ad avvicinarsi.
A fatica i miei amici convinsero la vecchia che non era come lei credeva.

Lei sembrava essersi calmata, però le ci volle una prova definitiva: obbligò i miei amici a giurare di fronte alla gigantografia di Papa Giovanni Paolo II che dicevano la verità.

Una volta giurato, la donna si calmò e lasciò dormire in casa sua i miei amici.

Il Papa può proprio tutto

venerdì 2 maggio 2008

La Clio Bianca

Anni fa, io ed i miei amici ci trovavamo nel parcheggio di una scuola, a Busto Arsizio.

In tale parcheggio, ogni sabato, si palesava una Clio bianca, con dentro un ragazzo ed una ragazza. Questi due, del tutto incuranti del fatto che non erano esattamente appartati, copulavano allegri e contenti.

Una sera decidemmo da fare loro uno scherzone.

Immaginate questa scena:

C'è la Clio bianca. Ad un certo punto arriva una macchina con gli abbaglianti accesi e si piazza davanti alla Clio. Subito dopo ne arriva un'altra dietro.
Scendono da queste macchine un branco di coglioni con spranghe e crick e fanno finta di picchiarsi, mentre ridono come coglioni (giacchè lo sono).

Dalla Clio bianca, il ragazzo, seduto tranquillo se la ride. Dalle sue gambe spunta la testa della ragazza, che cerca di capire che accade.

Dopo pochi istanti, il branco di pirla se ne va, fancendo stridere le gomme e facendo un sacco di casino.

Entro poco tempo scoprimmo che non eravamo gli unici coglioni su questa Terra: pochi giorni dopo la coppia ci fece uno scherzone di pari grado.

Ecco che accadde:

Mentre eravamo al solito posto, arrivò la Clio bianca, con la solita coppia, che fece ciò che faceva sempre.

Pochi istanti dopo, la porta della Clio si apre e la tipa ne esce scaraventata fuori, in reggiseno e mutande, mentre il tipo le grida "Sei una troia!". Subito ridono e la tipa risale in macchina.

Secondo me il nostro scherzo faceva più ridere.

giovedì 1 maggio 2008

Per ottenere quel che si vuole si è disposti a tutto

Molti anni fa, sempre in montagna, veniva un ragazzo chiamato Simone. Questo ragazzo sentiva in sè un bisogno spasmodicamente forte di accoppiarsi con qualche ragazza.

Questo suo desiderio, molto spesso, ci obbligava a girare dieci volte per Champoluc perchè aveva visto una che gli piaceva. Una volta vide un esemplare di particolare pregio ed ebbe a dire:

"Per toccare delle tette così, darei via un braccio"

Oggi, comunque, ha entrambe le braccia.