venerdì 9 gennaio 2009

L'Emancipazione Sentimentale di Martin Braselo - Capitolo 8

8

“Carl, ho fatto un sogno strano” disse Tazzullo, alzandosi “Ho sognato che una donna entrava da quella porta, entrava nel mio letto e poi facevamo l’amore tutta la notte fino a che non mi sono svegliato proprio ora”
“Signor Tazzullo” disse Carl “Lei fa sogni impossibili”
“Non è vero” rispose Tazzullo indossando i suoi vestiti da Cattivo “Credo che sarebbe possibile. Il mio fisico è in una forma eccezionale e ritengo di essere sensibile abbastanza da poter piacere ad ogni donna che mi possa interessare”
Carl posò la colazione sul letto “Non dubito che lei sia piacente, ma per avere una donna c’è un evento necessario che deve accadere: lei deve conoscere una donna”
“Sei pazzo? Io sono un cattivo, le donne richiedono un animo nobile ed una fierezza che è solo dei buoni”
“Ieri sono uscito con una che mi ha detto che tutto quello che cerca lei in un uomo sono 25 centimetri ed un buon conto in banca. Sembrava che il conto in banca fosse molto importante”
“Quella donna non era virtuosa. Io voglio una donna virtuosa, che cerchi amore perché ne ha da dare, generando quindi un circolo di amore”
“Credo che quella donna intendesse quello quando parlava dei 25 centimetri. Sul circolo, non so”
“No Carl” disse Tazzullo sistemandosi la tuba “Quelle donne non cercano il male ed io sono il male. Io rimarrò solo, perché non mi è concesso amare. Se mi fosse concesso, allora entrerebbe una donna proprio ora dalla porta, si introdurrebbe nel mio letto e faremmo l’amore tutto il giorno, come nel mio sogno”
Una donna entrò dalla porta e disse “Scusi, lei è il signor Tazzullo?”
“Sì” disse Tazzullo sistemandosi i vestiti “Per caso sente il bisogno di entrare in questo letto e … ehmm…. Beh, iniziamo dall’entrare nel letto, non le pare?”
“No, non intendo entrare nel letto di un uomo malvagio, Signor Tazzullo”
E’ incredibile come le frasi che si dicono tutti i giorni possano essere dolorose se pronunciate da un’altra persona che non è sé stessi.
“Va bene” disse Tazzullo “Perché è qui?”
“Sono venuta per portarle un messaggio da parte dei Flagiati”
Tazzullo osservò la donna: era coperta dalla testa ai piedi da un lungo manto nero, dal quale spuntava solo una ciocca bionda. Nient’altro era mostrato.
“Va bene” Tazzullo si chiuse nel suo mantello da Cattivo “Mi segua nella stanza delle udienze”
La stanza delle udienze era una nuova aggiunta alla magione di Tazzullo: di recente aveva ricevuto molte visite e non gli andava di ricevere gente sempre in cucina, poiché Carl lì dentro macellava gli animali e questo turbava gli animi delle persone che venivano a trovarlo. Sua madre (di Tazzullo) in particolare non aveva apprezzato.

Tazzullo si sedette sulla sua sedia da udienze, si piegò avanti appoggiando il gomito sul ginocchio e disse “Dimmi tutto, donna”
“Come sa che sono una donna?”
“Lei ha i seni”
“Non è una condizione necessaria e sufficiente”
“Lei ha un timbro vocale inequivocabile”
“Non è una condizione necessaria e sufficiente”
“Lei parla di se stessa al femminile”
“Non è una condizione necessaria e sufficiente”
“Allora faremo finta, per amore per la normalità in cui tutti questi indizi indicano una donna, che lei sia una donna e non una creatura mitologica con due seni e timbro femminile, ma nonostante questo un uomo”
“Va bene signor Tazzullo”
“Ora mi dica, creatura, il suo messaggio”
La donna/uomo/creatura estrasse dal suo mantello un foglio, lo aprì di fronte a sè e lesse:
“Alla sua Malvagità somma ed incommensurabile Craig Tazzullo,
Sono Lucian De La Roche e sono il Regnante della Casata dei Flagiati. In questi ultimi mesi abbiamo avuto degli screzi con la Sua Signoria. So bene che la nostra organizzazione opera in quello che lei chiama il suo territorio, ma sono certo che questo sia grande abbastanza per entrambi.
Per appianare i nostri screzi, ho deciso di offrirle una transazione, che sono certo lei troverà conveniente”
La donna/quelCheE’ tirò fuori un sacchetto e continuò a leggere:
“Quello che il messaggero le offre sono 25 ghinee. In cambio lei mi potrà consegnare un oggetto che a lei non serve a nulla: una chiave, che lei dovrebbe possedere. Se accetta le nostre parti saranno in amicizia e in alcun modo i Flagiati interferiranno con i suoi piani.
Se lei non accetta, allora sarà guerra ed io giuro sul nome dei De La Roche e dei Flagiati che la sua testa sarà su una picca entro quattro giorni”

Tazzullo riflettè: cosa se ne faceva delle 25 ghinee se non poteva tenere la chiave? Quella proposta era una presa in giro.
“Signor Messaggero, io non sono certo di poter accettare se prima non vedo le monete”
Il messaggero/creaturaCuriosa lanciò a Tazzullo una moneta. Era proprio una ghinea.
“Certo, signor Messaggero, che non posso essere sicuro che siano tutte vere quelle monete”
Il messaggero/Boh lanciò allora tutta la borsa.
“Bene, ora può tornare dal suo capo” disse Tazzullo “Tenendo per me la chiave e le monete non accetto il patto. Gli prometta che entro quattro giorni i Flagiati saranno eliminati dalla storia. Nessuno si ricorderà dei Flagiati” Tazzullo sorrise di sottecchi “E quindi nemmeno di lei, messaggero”

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