martedì 28 aprile 2009

Nuoto molesto

Continuiamo con la saga degli sport. Uno degli sport che praticavo da bambino era il nuoto.
In realta' non ho mai imparato niente: si', avevo imparato a nuotare, ma non ho mai avuto il coraggio di aprire gli occhi sott'acqua. In piu', quando dovevamo stare tranquilli ed aspettare, io non stavo fermo e continuavo ad andare di qua e di la', di su e di giu'.

Una volta l'insegnante di nuoto si stufo' della mia vitalita' e mi caccio' dalla piscina, dicendomi di stare in fondo.
Io non volevo, pero' per me l'autorita' degli insegnanti era praticamente legge, cosi' uscii.

La cosa che mi rattristava era che avrei saltato i tuffi, il momento migliore della giornata.

Pochi minuti dopo, il capo della piscina noto' che ero in fondo, da solo, triste e nudo (cioe', in costume).
Subito si precipito' a parlare con l'insegnante.
Immagino che la discussione fosse stata piu' o meno cosi':

Capo: "Scusi, ma quel bambino cosa fa laggiu'?"
Insegnante: "Ce l'ho mandato io. Faceva casino ed io mi sono stufata"
Capo: "Capisco la sua argomentazione, ma lei ascolti la mia: sua madre paga perche' lui faccia nuoto"
Insegnate: "Capisco l'argomento pecuniario, ma quel bambino ha bisogno di essere messo in riga"
Capo: "Le spiego meglio: i soldi che la madre di quel bambino paga vengono usati per pagare anche il suo stipendio"
Insegnate: "Inizio ad intuire dove sta andando questa discussione: lo richiamo"

Vidi il capo andare via e l'insegnante, molto seccata, mi richiamo' per fare i tuffi.

Non ricordo se l'avessi detto a mia madre, ma sono certo che se gliel'avessi detto, avrebbe risposto "Ha fatto bene!". Oggi probabilmente i genitori avrebbero fatto tutti quanti causa alla piscina in maniera comunitaria, obbligando a chiuderla, a smantellarla e a farci sopra una chiesa.

Anche col nuoto fini' entro poco tempo.

Non crediate che sia finita qui ;)

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