venerdì 6 marzo 2009

Parallelepipedo

Quando traslocai da Muggiò a Rescaldina, iniziai a Settembre andando alla scuola media di Rescalda.

Era molto diversa dalla scuola media di Muggiò: a Muggiò avevo tonnellate di compiti ogni giorno, mentre a Rescalda tutto sembrava più facile, tutto più alla "Vabbuò, che sarà mmai?".

Un giorno il professore di disegno tecnico disegnò alla lavagna una assonometria di una scatola, per la precisione un parallelepipedo.

Chiese: "Cos'è?"
Lo chiese a tutti. Ottenne risposte di ogni genere: "E' un quadrato!" "E' un cubo!" "E' un triangolo!"

In classe non eravamo in tre, ovviamente, ma circa una ventina. Stranamente, furono almeno dieci a dire "E' un quadrato", come se la risposta potesse diventare giusta con il tempo.

Arrivando a me, risposi "E' un parallelepipedo".
Il prof disse: "Bravo! E' un parallelepipedo"
Tutti iniziarono a mormorare ridendo "Parallepelipedo" "Parapelepido" "Pirellopodo" e cose del genere, quasi come se avessi detto "merda" in classe.

Diventai subito il secchione della classe. Che palle.

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