lunedì 16 marzo 2009

L'Emancipazione Sentimentale di Martin Braselo - Capitolo 17

Quando Braselo va in missione, non è mai contento. Il dover andare in una galleria d’arte, poi, lo indispettiva parecchio. L’arte non era mai stata la parte della conoscenza che Braselo aveva in assoluto più studiato, questo è certo. Braselo era molto forte in varie discipline, come la nota disciplina “Cunnilingus a squadre”, in questi giorni in valutazione per le Olimpiadi. Era molto forte nel “Lancio di cose che lasciano macchie orrende sul muro” o “Bere bibite dal naso con cannuccia”, ma l’arte… beh, l’arte no. No. Proprio no.
No.
Quando la sua macchina parcheggiò di fronte alla galleria “Greenhouse”, Braselo capì che quella sarebbe stata una giornata in cui avrebbe appreso molto.

“Signor Braselo! L’attendevo con smania e spasmi!” l’accolse il direttore della galleria.
Lasciate che vi presenti quell’uomo. Quell’uomo è Rodolfo Confessori Caligari, è di derivazione italiana ed è pentasessuale (penta è “cinque”. Lo sapevate? Buon per voi). Da questo ne deduciamo che lui apprezza dividere il letto con uomini, donne, animali, vegetali e minerali. La sua età effettiva è di 56 anni e il suo aspetto è molto simile a quello di Hugh Hefner, senza tutte le donne attorno (ma molti minerali), senza la vestaglia, di certo più grasso e con i capelli neri. Come Hugh Hefner.
Ma bando alle ciance, sembra che Rodolfo si stia presentando:
“Piacere, sono Rodolfo Confessori Caligari e questa è la mia Galleria. Molte cose qui sono state mie amanti, quindi io giro sempre attorniato da spasimanti. Ah, al momento sto con una modella. Si chiama… uhmm… O forse era un uomo…”
Braselò stritolò la mano di Rodolfo senza valutare la sua forza erculea e disse “Io sono Martin Braselo. Amo l’arte”
“Oh, che gioia abnorme! Quindi conoscerà di certo Vincent Van Gogh! Perché è stato un mio amante” Rodolfo si passò le dita sul vestito (GIALLO!) e vi soffiò sopra
“Van Gogh! Si certo. Mi piace molto il suo lavoro”
“E il suo artista preferito?”
“Van Gogh”
“Che coincidenza! Io amo molto il suo autoritratto. Mi ricorda i momenti di passione tra me e lui”
“Certo che a parlar d’arte il tempo vola! Ma veniamo agli affari!”
“Ma certo! La accompagno”
Rodolfo lo portò in galleria, dove Braselo potè ammirare il primo quadro di Greenhouse, “Natura morta con mela e banana”. Braselo non colse molto il significato, ma Rodolfo gli spiegò che quella era arte nel suo stato più puro in assoluto. Arte distillata.
Rodolfo spiegò a Braselo che quell’arte tanto pura derivava dal fatto che il quadro era composto da una mela e da una banana appiccicati alla tela, vuota. Capolavoro inestimabile nella sua purezza.
“Signor Caligari” chiese Braselo “Ma lei l’ha conosciuto il signor Greenhouse?”
“Sì certo, è stato mio amante, come tutti” Rispose prontissimo Rodolfo “E se è per questo, anche Brad Pitt e Angelina Jolie sono stati miei amanti. Assieme. Per ridurre i tempi e la fila”
“Ho capito. E mi dica: che persona era?”
“Adorabile! Un uomo buono e esplosivo d’arte. Conteneva tanta arte che gli usciva dagli orifizi, pensi”
Braselo provò ad immaginare l’arte che fuoriesce dagli orifizi, ma il cervello si rifiutò, mandando in sostituzione immagini di Jenna Jameson. Meglio così.
“Senta” disse Braselo, con tono risolutivo “Da lei voglio sapere solo una cosa: ha qui il suo secondo quadro?”
“Lei parla de “Il Portale”, non è vero?” Rodolfo si toccò il mento “Sì, è in questa stanza blindata”
“Perché blindata?”
“Perché tutti lo vogliono”
Rodolfo aprì la porta. La stanza era luminosa in maniera studiata, in modo da fa risaltare al meglio ciò che vi era all’interno.
Cioè niente, visto che non vi era nulla.
Rodolfo svenne, mentre Braselo scoppiò a ridere.
Braselo amava ridere della sfortuna dei pentasessuali.

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