martedì 10 marzo 2009

Cadere a terra per l'Uomo Ragno

L'anno in cui gli 883 pubblicarono "Hanno ucciso l'uomo ragno", tutti noi, in montagna, non facevamo che ascoltarlo.

Lo ascoltavamo giorno e notte. Io addirittura avevo una cassetta che ascoltavo con un registratore Mono. Uno dei due canali della cassetta si consumò da tanto che l'ascoltai.

Una volta, tutti noi stavamo cantando la title track mentre saltavamo da uno sgabello di legno all'altro, in un giardinetto pieno di sgabelli di legno.

Elena, una nostra amica, malauguratamente, mise un piede in fallo e cadde a terra di faccia. Fortuna per lei la terra lì era morbida, così non si fece molto male.

Noi, siccome sapevamo che dopotutto non si era fatta niente, incuranti continuammo a cantare saltando da uno sgabello all'altro, mentre lei a terra piangeva disperata (dopotutto lei avrà avuto tipo 11 anni).

Secondo me quello che saltava qua è la degli 883, Repetto, sarebbe contento di leggere questa storia.
Su Pezzali non saprei.

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