mercoledì 11 febbraio 2009

L'Emancipazione Sentimentale di Martin Braselo - Capitolo 13

“ ‘Il portale’ di Greenhouse? Credo che sia nella galleria ‘Greenhouse’, signor detective” disse la vecchia donna, mentre rammendava un vecchio vestito.
Braselo era seduto di fronte a lei, sorseggiando una bevanda giallo/verde che la donna chiamava “Tisana drenante”. Quella donna era la madre di Peter Greenhouse, vedova parzialmente inconsolabile e madre di un figlio parzialmente compianto.
“La notizia della morte di suo figlio non sembra turbarla troppo, signora” punzecchiò Braselo, sorseggiando la sua Tisana.
La vecchia guardò fuori dalla finestra e disse “Guardi, c’è il tramonto. Erano molti anni che non ne vedevo uno così”
“Signora, me ne strafrego del tramonto” disse cortesemente Braselo “Risponda alla mia domanda, prima che mi stufi e la picchi”
“Va bene, va bene, stia tranquillo con quella pistola”
Braselo reinfoderò la pistola. Era convinto che lo sventolare la pistola sotto il naso delle persone fosse il modo migliore di ottenere informazioni.
“Mio figlio è sempre stato un ragazzo strano” disse la donna “Sa, mentre gli amici giocavano a calcio, lui disegnava. Mentre gli amici guardavano la TV, lui disegnava”
“Per caso suo figlio era omosessuale?”
“Scusi?”
“Intendo dire: per caso suo figlio era ricchione?”
“Non capisco bene”
“Suo figlio era un culattone?”
“Ah! Ora capisco! Certo che voi poliziotti usate certi termini difficili! No, no, non le era, anzi! Sapesse quante ragazze portava a casa! E doveva sentire che versi! E che urla! Ah, la gioventù! Al solo pensarci…”
“Prima che lei continui, vorrei precisare che nonostante io sembri immensamente bello, in realtà sotto il vestito sono orrendo, un po’ come gli insetti”
“Peccato, signor detective, stavo già pregustando”
“Spiace quasi anche a me. Non fa niente, mi parli dei dipinti di suo figlio”
“Aspetti, glieli mostro”
La donna si alzò, andò verso una porta sotto la scala e l’aprì: dall’interno ne estrasse delle tavole.
“Ecco, signor detective, questi sono i dipinti di mio figlio”
“Non capisco, sembrano tutti rappresentare una roba un po’ ovale, con una linea centrale, oppure dei triangoli, sempre con questa linea centrale”
“Mio figlio da giovane aveva sempre in mente quella roba lì”
“Uhm… capisco. E da professionista?”
“Da professionista ha fatto solo due quadri”
“Due quadri?”
“Sì, sono esposti oggi alla galleria ‘Greenhouse’, se muove quelle sue belle chiappe sode, forse la può ancora visitare. Trova il numero sull’elenco”
“Grazie signora. Si riguardi”
“Cosa devo guardare?”
“Guardi se stessa”
“Dove?”

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