giovedì 7 febbraio 2008

Il Lavoro va scelto nell'infanzia

Da bambino non sono sempre stato convinto sul lavoro che avrei fatto, ho passato varie fasi.

Inizialmente da grande volevo fare il panettiere. Questo perchè vedevo che lavoravano di pomeriggio e poi chiudevano.
"Figata!" mi dicevo "Così la mattina dormo un casino"

Presto scopriiche non era così: i panettieri lavorano tipo tutta la notte.

Così ebbi un'altra idea: il taxista! L'unico problema che mi ponevo era che avrei dovuto imparare le strade, però vabbè, l'avrei fatto.

Ricordo che la maestra un giorno chiese che lavoro volevamo fare e tutti dissero cose tipo "L'attrice" o "l'astronauta" o "lo scienziato", dicendoci di imitare tale lavoro.
La mia interpretazione del taxista fu esilarante.

Poi mia cugina mi mostrò il C64 e allora vabbè: programmatore di videogiochi.

Forse era meglio il panettiere :D

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io invece ho fatto un periodo (a 23 anni e mezzo) che pensavo "Se faccio un lavoro normale lavoro tutto il giorno e anche se c'è la pausa pranzo non è che posso sfruttarla più di tanto come tempo libero, se faccio il panettiere anche se non posso stare sveglio fino a tardi e devo svegliarmi presto almeno ho sempre il pomeriggio libero". Questo deriva dall'esperienza in uno stage con lavoro d'ufficio in cui l'orario era 8-12 e 14-18.

Anonimo ha detto...

Scusa ma tu appena visto il commodore 64 avevi già capito che c'era gente pagata per fare i giochi e quindi quello era un lavoro e che si diceva "programmare" i videogiochi? :-)