lunedì 19 ottobre 2009

Carriera Monopòlica: Il sogno finisce

Qualcosa non funzionava, dicevo.
Non mi dilungherò sui singoli accadimenti nel mio lavoro in Milestone, dirò solo che non vi trovai quello che mi aspettavo.
Dopo soli tre mesi decisi di dare le dimissioni. Mi venne chiesto se fosse possibile far slittare tali dimissioni di altri tre mesi (all'incirca ad aprile di quell'anno).
Accettai.

Impostai sul mio cellulare un memo sul calendario, su quello che sarebbe stato il mio ultimo giorno di lavoro in Milestone: il memo diceva "Il sogno finisce".

In pratica sarei tornato al lavoro nel posto dove andavo prima, con un giorno libero per poter fare il CPM.

Come vedete sulla destra di questo blog, miei amati lettori, ho un grande amore per la musica. Essere entrato nel CPM con Donato Begotti come insegnante è stato per me un grande onore e per avere questo onore dovetti fare un'audizione dalla quale vennero scelte dieci persone da cinquanta.
Per poter poi stare nel corso era necessario studiare molte ore al giorno. La chitarra è uno strumento estremamente serio, se affrontato a scopo professionale.

Se avessi continuato a lavorare lì, non avrei potuto finire il corso. Non volevo gettare via tutto.

Così ad Aprile, dopo l'uscita di "Evolution GT" e poco prima della fine della produzione di "Super-Bikes Riding Challenge", lasciai Milestone.

Tornando a lavorare dove andavo prima, inizialmente andò bene: gli orari di lavoro erano finalmente tornati normali e la paga era pure più alta.
Presi due settimane di ferie per preparare il mio esame per il CPM: dovevo avere pronte circa 200 ritmiche e una trentina di assoli, senza contare i circa 200 esercizi di tecnica, la lettura, l'analisi dell'armonia e le circa cinquanta basi su cui improvvisare. In pratica tutto il programma di tre anni di scuola doveva essere pronto in maniera perfetta.
Andai a studiare in montagna, dove passai quelle due settimane suonando più di otto ore al giorno. Quando dico "più di otto ore", intendo circa 12.

L'esame andò bene, ne fui soddisfatto. Da qualche parte c'è anche un aneddoto su questo, ma non riesco più a trovarlo. Vabbè.

Possiamo dire che lasciai i videogiochi per la musica. Una scelta di cui ancora oggi vado fiero e che se non avessi fatto, non avrei potuto successivamente fare i lavori che sono riuscito a fare in quel campo.

Nel mio curriculum però ci sono molti altri giochi fatti in Milestone.
Questo ci fa capire che questa storia non è ancora finita: dovevo solo capire come far funzionare insieme le mie due passioni.

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