mercoledì 18 giugno 2008

Sciopero a comando

Quando facevo l'ITIS, capitavano sempre cose molto interessanti e divertenti.
Una di queste era la generazione degli scioperi.

In genere, per queste cose, immagino che funzioni così: ci si trova con i rappresentanti d'Istituto, si definiscono i tempi ed i modi e poi tutti assieme, ben organizzati, si fa un bello sciopero degli studenti.

All'ITIS era tutto più semplice: all'apertura dei cancelli, se qualcuno aveva voglia di fare un fischio, molto facilmente qualcuno avrebbe risposto a quel fischio. Magari qualcun'altro, allora, avrebbe fischiato, così, tanto per ridere.

A quel punto molta gente avrebbe iniziato a fischiare. Magari qualcuno avrebbe pure gridato "SCIOPERO!".

A quel punto la macchina sarebbe stata del tutto innescata: fischi, grida e nessuno che entra a scuola.
Una volta, tanto per ridere, fui io a fischiare. Tutto accadde come da manuale. Quello che mi colpì fu la faccia tosta del rappresentante d'Istituto, che si inventò pure una scusa per quello sciopero improvvisato:

"Eh, dalle finestre dei bagni maschili si possono vedere i bagni femminili, quindi dovremmo mettere delle tende"

I diritti delle donne sono sempre stati una priorità assoluta all'ITIS di Busto.

2 commenti:

Ale ha detto...

Io in 3 anni di ITIS ho rischiato di fare uno sciopero, ma il caro preside ha fatto un bel discorso ed e' saltato.

... Se penso che e' lo stesso itis mi viene la tristezza

Alessandro Monopoli ha detto...

Ti assicuro che è meglio così :) Il nostro preside era del tutto disinteressato a qualunque cosa :D