giovedì 6 marzo 2008

Il calcio non è uno sport gentile

In montagna, da circa una ventina d'anni, si svolge durante l'estate un torneo di calcio.

A tal torneo partecipano squadre di villeggianti e di autoctoni. Ricordo a memoria squadre molto interessanti come "Le pou de la bataille" o "Malboro Team".

Giacchè odio il calcio, non ho mai giocato in questo torneo. Purtroppo odio anche stare lì a guardare il calcio senza fare nulla, quindi per circa 15 edizioni del torneo ho fatto il guardalinee.

E' una professione interessante: si alza una bandiera quando la palla esce, oppure quando una squadra fa goal, che dopotutto è un caso particolare dell'uscita.
Dovevo segnalare anche i fuorigioco sulle punizioni, ma dopotutto quelle erano facili.

Purtroppo questa professione non è esente da pericoli.

Un anno, durante una finale, l'arbitro venni a dirmi "Stai molto attento, perchè questa partita è una guerra!". Non ci credevo, ma mi dovetti ricredere.

Verso la fine, un giocatore si proiettò verso la porta. Io vidi che in un suo gioco di piedi con la palla, la fece andare poco oltre la linea di bordocampo.
Come impone il regolamento, alzai la bandiera e l'arbitro fischiò.

Fu allora che avvenne l'insurrezione: il pubblico iniziò ad urlare e bestemmiare, lanciando offese verso di me, mia madre, il mio sistema visivo e la sua precisione (o totale mancanza). Non mancarono offese verso la famiglia di Gesù, che in questi casi viene sempre tirata in mezzo.
Il pubblico però era oltre una rete, quindi non mi turbava. I giocatori invece non lo erano, quindi mi preoccupavano maggiormente. In breve mi accerchiarono per riferirmi in prima persona il risentimento che mostravano nei miei confronti.

Io più che altro dicevo "Suvvia, è uscita" oppure "Se perdete non succede niente". Queste frasi, come il lettore potrà intuire, non mi salvarono.
Entro breve l'arbitro disperse la folla, ma la sera, al West Road, l'arbitro non c'era :D

Mi arrivò al massimo un spintone da un tifoso, ma siccome io non sono molto piccolo, opposi una forza opposta a quello spintone, facendolo cadere a terra. Questo mi salvò dai maschi, ma non dalle femmine.
Le ragazze, indispettite dal fatto che i loro ragazzi o amanti o amati ma non ricambianti fossero stati offesi da me, beh, venivano lì e mi insultavano.
Che dovevo fare? Ad una ho detto che era una troia e bon :D

Questo non migliorò molto il mio rapporto con il calcio.

1 commento:

Rikk ha detto...

LOL non riesco proprio ad immaginarti che dai della troia a una donna. Bravo! XD