giovedì 17 aprile 2008

I giovani e gli stupefacenti

Quando ero in seconda superiore, andai in gita di due giorni con la mia classe.
Tale gita si articolò a Lucca, Pisa e Livorno. Di quei giorni ricordo fondamentalmente che vidi per la prima volta Mortal Kombat, però ci sono altri momenti ottimi.

Dei miei compagni comprarono da un marocchino quella che lui spacciò per una "canna".
Era un affare cilindrico, molto largo e molto corto, diciamo tanto alto quanto spesso.

In più comprarono una cartina e un affare in cui infilare sto coso e tirare.

I miei compagni, che erano giovani quanto me, non avevano bene idea di come combinare questi elementi, così fecero in questo modo:

Presero il "bocchino" (il coso di legno), nel buco in fondo ci misero la cartina e sopra ci piazzarono il cilindretto. Usarono la cartina, quindi, come una specie di filtro.

Ovviamente la cosa che venne venduta ai miei amici era una sigaretta grossa, però non mancarono episodi di svenimenti (tipo uno che cadde all'indietro, perfettamente sul water) o anche vomito e masturbazione subitanea.

Tutto questo mentre io fondamentalmente parlavo di videogiochi con un mio compagno, nella stessa stanza.

Bei tempi.

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